Si amano calcisticamente più del dovuto. Lukaku, qualcuno comunque ancora sempre Top nel nostro calcio nel suo ruolo. E Antonio, per cui nella sua professione vale probabilmente far copia e incolla. Entrambi sognano l’ultima grande sfida della loro carriera. Sicuramente Romelu, chiamato agli ultimi colpi prima del viale del tramonto, attaccante di cui il Chelsea proprio non ne vuol sapere ormai da anni più nulla, ancora una volta scaricato da ogni tournée estiva Blues e lasciato fuori rosa. Aprirebbe all’Arabia ma la parola, quantomeno al suo mentore, stavolta vuole mantenerla. Resta Lukaku l’unica richiesta di Conte a De Laurentiis. E l’accordo tra azzurri e belga c’è già: si ridurrà l’ingaggio, sei milioni netti per tre anni, stessa durata del contratto di Conte, guarda caso. Il piano di ricostruzione, senza Champions, ormai è chiaro da mesi: fare a meno di Victor e coi soldi della sua cessione riallestire la rosa. Già arrivati Buongiorno e Spinazzola, probabilmente arriverà un altro motore a destra, non sono esclusi altri centrali così come manovre sulle ali, ma il centravanti resta la priorità. E adesso, chiuse le prime operazioni, occorre agire. Siamo però a fine giugno e nessuno fin qui ha pagato folle clausola Osimhen: quei 120 milioni a cui soltanto il PSG ha provato ad avvicinarsi tentando di colmare almeno parte della richiesta economica con inserimento di contropartite tecniche. Per ora niente da fare. Il Napoli non accetta e vantando già Ramos e Muanì in rosa qualche domanda a Parigi se la stanno iniziando a porre. Se valga veramente la pena. Il Napoli deve abbassare le richieste, altrimenti l’unica alternativa resterebbe l’Arabia. Che, e questo fa notizia, Osimhen accetterebbe. Evidentemente attratto più di tanto coetanei colleghi da quella divinità chiamata denaro. Fine luglio, ci siamo: risolvere grana Osimhen l’unico modo per far riabbracciare centravanti e mentore.
