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    Cronaca
    24 Luglio 2024
    Omicidio Mollicone – Lo sfogo dello zio di Serena e del parroco di Arce in un’intervista su Famiglia Cristiana

    “Andremo avanti per chiarire chi l’ha uccisa”

    ARCE – “Abbiamo portato fatti evidenti, eclatanti e concordanti, che non sono stati presi in considerazione”: è la dura denuncia lanciata da Antonio Mollicone, lo zio di Serena, la ragazza trovata morta in un boschetto vicino ad Arce nel giugno del 2001, in un’intervista sul numero di Famiglia Cristiana in edicola da domani.

    La Corte d’appello a Roma ha confermato l’assoluzione di Franco Mottola, all’epoca comandante della stazione dei carabinieri di Arce, della moglie Annamaria e del figlio Marco, a fronte delle richieste dell’accusa che variavano dai 21 ai 24 anni.

    Un esempio di questi fatti evidenti che sono stati ignorati? “Per dirne un paio”, continua Antonio Mollicone: “una illustre botanica ha esaminato la fogliolina trovata su un calzino di Serena stabilendo che non proveniva dal bosco in cui venne ritrovato il cadavere, ma dall’area più arida e secca dove si trova la caserma dei carabinieri. E poi c’è la borsetta di Serena, mai ritrovata, e che sicuramente è in possesso dell’assassino o degli assassini, perché ci sono testimoni che hanno riferito che mia nipote la mattina della scomparsa ce l’aveva… Andremo avanti nella battaglia legale per stabilire chi l’ha uccisa. Lei era turbata dalla droga che circolava nel paese e diceva che le istituzioni erano assenti”.

    Don Angelo D’Anastasio, parroco di Arce da 9 anni, rincara la dose: “Sui social un utente ha scritto: ‘Sappiamo chi è stato”‘. Bene, anch’io la penso così… C’è gente che continua a dire: ‘C’è chi sa e non ha parlato’. No, qui hanno parlato tutti e detto quello che sapevano e hanno visto, esiste una verità”.