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    Cronaca
    24 Luglio 2024
    Roma – Incendio al parco auto del carcere di Rebibbia

    ROMA – Un incendio ha coinvolto il parco auto del carcere di Rebibbia. Il rogo è stato causato da autocombustione, ha interessato sei automezzi adibiti al trasporto dei detenuti presso la struttura NTC – Nucleo Traduzioni Cittadino. Sebbene i Vigili del Fuoco siano intervenuti tempestivamente per domare le fiamme, il quartiere e il carcere sono stati invasi da un denso fumo, e sembrerebbe che due persone siano rimaste intossicate.

    “Questa situazione mette in luce un problema grave e inaccettabile: la precarietà delle condizioni delle carceri italiane sta raggiungendo livelli critici. Il Nucleo Traduzioni Cittadino si trova in una condizione provvisoria da quando è stato istituito, essendo di fatto una dipendenza del nuovo complesso. Le manichette degli idranti, ad esempio, sono gestite dalla struttura adiacente, evidenziando un’assoluta mancanza di risorse e attenzione alla sicurezza”. Lo dice in una nota la Fp Cgil, che solo pochi giorni fa aveva fatto visita alla struttura denunciando la carenza di servizi igienici non aerati, spogliatoi improvvisati privi di aria condizionata e una penuria di docce.

    “La struttura, che si presenta come un sottotetto in una costruzione di cemento armato, non è idonea a garantire né la salute né la sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici.

    È fondamentale che il Nucleo sia dotato di una struttura dedicata, che abbia un indipendenza, conforme a tutte le caratteristiche necessarie per un autoparco, e che siano implementati sistemi di sicurezza adeguati a garantire un ambiente lavorativo sano e dignitoso” aggiunge il sindacato.

    “Richiediamo pertanto un intervento immediato all’Amministrazione Penitenziaria per adeguare la struttura ai requisiti di sicurezza sui luoghi di lavoro – conclude la Cgil -. La sicurezza sul lavoro deve essere una priorità e non un’opzione. Esprimiamo la nostra totale solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori coinvolti in queste inaccettabili condizioni. È necessario che tutte le istituzioni competenti facciano la loro parte nel garantire un ambiente di lavoro che rispetti la dignità, la salute e la sicurezza dei propri dipendenti, con l’obiettivo di offrire servizi che non solo siano efficienti, ma che rispettino i diritti fondamentali di chi opera e di chi vive nelle strutture Penitenziarie tutti i giorni”.