ROMA- La sentenza del Tribunale di Roma che dichiara l’ineleggibilitá di Marco Colarossi a consigliere regionale del Lazio, dopo il ricorso presentato da Vincenzo D’Antò, primo dei non eletti del Movimento 5 stelle, segue “un iter pasticciato. Aspettiamo il giudizio della Corte di Appello”. Lo scrivono in una nota i legali del consigliere regionale di FI del Lazio, Marco Colarossi, Ignazio Abrignani, Evaristo Maria Fabrizio e Eric Zaghini. Secondo la sentenza di primo grado, infatti, Marco Colarossi dovrá lasciare lo scranno del Consiglio regionale del Lazio. La sentenza del Tribunale di Roma ha dichiarato “la decadenza di Colarossi dalla carica di consigliere regionale”, dopo essere stato eletto nel 2023 tra le file del M5s per poi passare a Forza Italia.

Inoltre il Tribunale ha disposto la correzione del risultato delle elezioni regionali alle quali hanno partecipato i due contendenti in causa Vincenzo D’Antò e Marco Colarossi. Gli avvocati di Colarossi tengono a sottolineare che la sentenza, “giunta a valle di un iter pasticciato, caratterizzato da repentini e ondivaghi cambi di rito ed insolitamente depositata poche ore dopo la discussione, si è schiacciata sul dato puramente formalistico della qualitá di dipendente regionale del Colarossi senza valorizzare debitamente la natura fiduciaria dell’incarico ricoperto e quindi l’estraneitá del consigliere rispetto all’esercizio di funzioni ed attivitá amministrative”, affermano gli avvocati di Colarossi.