di Marco Gubetti
ROMA – La situazione che si è creata all’interno del centrodestra nazionale dopo il voto europeo sta facendo sentire i suoi tossici effetti anche a livello locale. Ne sa qualcosa il governatore del Lazio, Francesco Rocca, che ieri mattina non ha potuto far approvare dall’Aula del Consiglio regionale il Documento di Economia e Finanza che serve licenziare quanto prima per mettere in sicurezza il bilancio. Non esattamente un provvedimento minore, dunque. Eppure Forza Italia, che sembra sempre più determinata nel chiedere maggiore spazio politico, non si è presentata, bloccando i lavori (vedi articolo linkato qui sotto). La pattuglia di forzisti che siedono alla Pisana è in effetti aumentata di quattro unità (con due ex leghisti e due pentastellati che sono passate tra le file azzurre) e questo porta Claudio Fazzone, il coordinatore regionale dei berlusconiani, a chiedere almeno un assessorato in più e, dalle voci che girano, anche la presidenza di una partecipata (forse la Cotral). Il punto è di controllo del potere, certo, ma è anche politico. L’obiettivo è quello di far pesare all’interno della coalizione i propri numeri per spostare la barra del governo nazionale (e a cascata di quelli locali) verso un rotta più moderata e centrista. Dopo il voto contrario che Lega e Fratelli d’Italia hanno dato insieme al bis di Ursula Von der Layen come presidente della Commissione Ue, in tutto il Ppe è scattato un campanello d’allarme e adesso Forza Italia è in trincea per conto di Ursula affinché l’asse del centrodestra italiano non diventi troppo euroscettico. Non ci saranno sconti: né per la Meloni, né per Rocca, il quale adesso dovrà trasformarsi in fretta in un politico a tutto tondo se vorrà trovare una quadra entro pochi giorni e non far subire troppi danni all’Amministrazione regionale.