Non sono state settimane semplicissime per una delle massime istituzioni della pallanuoto civitavecchiese e tarquiniese, di sempre. Marco Del Lungo, da anni e anni erede di Tempesti, uno dei portieri più forti della storia della pallanuoto italiana. Non sono state semplicissime perché dopo una carriera a Brescia ha giocato e vinto tanto a Recco: anzi, ha vinto tutto. Con la decisione di patron Volpi, quella che di lasciare il club, a Recco tira però aria di smantellamento. E anche Marco potrebbe esser costretto a trovarsi una nuova sistemazione: dovrà scegliere dove giocare gli ultimi anni della sua lunghissima carriera. Un contesto chiaramente condiviso col blocco storico del Settebello: c’è tanto Recco anche nelle convocazioni di Campagna per Parigi 2024. Nato a Tarquinia, cresciuto sportivamente a Civitavecchia, Marco resta sempre vanto cittadino e s’appresta ad andare a giocare e da protagonista la sua terza Olimpiade, sognando il quarto oro a cinque cerchi della storia del Settebello, lui che vinse bronzo in quel di Rio 2016. Il Settebello, ancora una volta protetto e difeso da Marco tra i pali, debutterà domenica con una nuova potenza emergente, che negli ultimi anni continua a crescere, sempre di più: gli Stati Uniti. Girone particolarmente ostico perché c’è sì la Romania, ma soprattutto Montenegro e quella Croazia che ha vinto l’ultima finale mondiale, proprio con gli azzurri, togliendo loro il sogno di laurearsi ancora campioni planetari. Insomma, non sarà una passeggiata di salute. I gironi si completeranno a cavallo tra questo e il prossimo weekend: nella settimana successiva fase ad eliminazione diretta e finali. Sognando, insieme, ancora una volta. Per quella che può esser l’ultima Olimpiade di Marco Del Lungo. Lui, nato a Tarquinia, storico vanto civitavecchiese.