Chiusa ogni storia. Chiuso ogni minimo dubbio. Ad archiviare ogni discorso c’ha pensato Thiago Motta, chi più d’ogni altro, lui comandante del nuovo ciclo bianconero, necessita, ordina e pretende rivoluzione. Che sia la strada giusta o meno lo scopriremo solo vivendo. Ma s’è scelta una direzione alla Continassa ormai, giusto perseguirla. Perentorio, categorico. Chi non è stato convocato per l’amichevole del sabato sera a Pescara col Brest, tra l’altro chiuso 2-2 con Vlahovic e Danilo a segno, significa che non fa più parte dei piani presenti e futuri. Per questo sarà gentilmente invitato a trovarsi una sistemazione, al più presto possibile, entro il 30 agosto. A guidare la lista degli epurati di Motta c’è senz’altro Federico Chiesa, il nome più altisonante, uno di quelli già più discussi da inizio estate, contratto in scadenza 2025. Su di lui era forte il pressing della Roma, ma ha tergiversato troppo: ha provato a restar a Torino o per convincere Motta o per scegliere con calma il suo futuro il prossimo anno a parametro zero, niente da fare. Deve andar via adesso, in queste settimane, in questi giorni. La Roma resta sullo sfondo, ma a poco più di 20 milioni ci pensano tutte le grandi, soprattutto il Napoli di Conte. Non è chiaramente da escludere la pista estera. Pista concretissima per il futuro di McKennie, epurato come Arthur, così come i giovani Djalo e Nicolussi-Caviglia, ma anche gente importante e d’esperienza come Szczesny e Kostic. Chiudono la lista Rugani e De Sciglio. Insomma, rivoluzione totale. Spalle a Max Allegri. Giuntoli voleva completamente cambiar lessico e ha scelto un catalizzatore che sogna rivoluzione più di lui. Saranno settimane di porte scorrevoli alla Continassa, altroché..
