Una delle notti più importanti della storia dell’Atalanta. Anzi, forse la più importante, dopo e grazie al trionfo di Dublino. Senz’altro la è più prestigiosa. Perché Bergamo, dopo tre mesi di sogni, stasera si sveglierà giocando una Supercoppa Europea coi campioni d’Europa, il club più importante e vincente al mondo, il Real Madrid. Quello di Carlo Ancelotti, dall’alto delle loro 15 Champions, pronto a lanciare e scatenare una nuova generazione di fenomeni destinata a dominare il palcoscenico spagnolo e continentale per il prossimo decennio. Aggiungendo un posto a tavola che c’è un amico in più: Kylian Mbappé, pronto a sposare ed abbracciare Vinicius, Rodrygo e baby Endrick, trio di funamboli verdeoro accompagnati da Jude Bellingham. Insomma, l’impresa è proibitiva. Ma vietato smettere di sognare. Così i primi eterni otto anni di ciclo Gasp. E così, lui che ha respinto Napoli e Premier per amore di Bergamo, l’Atalanta deve continuare. Anche se non è stata l’estate più semplice. Il club e il suo allenatore ambivano ad arrivare alle soglie della nuova stagione con un pizzico di fortuna in più e decisamente con qualche caso in meno. Il terribile infortunio occorso a Scamacca bissa quello di Scalvini, in fretta e furia è arrivato Retegui, investimento che ha tolto risorse inizialmente programmate e destinate ad altri reparti, come le corsie esterne o i difensori centrali. Il caso, che ha catturato critiche di stampa e addetti ai lavori, riguarda Koopmeiners. Il completo trattore olandese che è sempre stato chiaro, voleva Juve e salto di qualità, ha scelto di rompere con tutto l’ambiente rifiutando d’allenarsi col resto dei compagni nei giorni di vigilia di una finale così importante, quella che tra l’altro sarebbe stata una delle gare più importanti della sua carriera. Non convocato nemmeno El Bilal, anche lui destinato alla cessione. Zappacosta e Ruggeri a presidiare ancora le corsie esterne, in cabina di regia la qualità di Ederson al fianco di capitan De Roon; davanti subito Retegui, poche alternative, CDK e Lookman a supporto, le vere star su cui punterà Gasp per provare a mettere in difficoltà la difesa Blancos. Koop resta un caso, ma in queste ore proprietà e dirigenza pensano ad altro, così come staff tecnico e team: c’è solo e conta solo il Real Madrid. Mezza città emigrata stavolta a Varsavia, capitale polacca ove il team nerazzurro è atterrato all’ora di pranzo del martedì: atmosfera distesa, sopralluogo, conferenze stampe, giro di campo e sorrisoni. «Conosco Ancelotti da tanti anni, rapporto sicuramente di grande stima, abbiamo fatto pensate il corso di Coverciano insieme, bello ritrovarci in una finale europea, lui è più abituato ma è un bel traguardo anche per me. Un pronostico ancor più chiuso rispetto alla finale col Leverkusen, ma stimoli ancor più alti. Nel calcio non succede sempre, ma a volte i pronostici possono esser ribaltati. Se siamo in difficoltà per defezioni? Nessuna difficoltà, sicuramente non posso sbagliare formazione, a differenza di Carlo che avrà molta più scelta, giusto mettergli questo tipo di pressione addosso. Giocheremo contro la squadra più titolata al mondo per cercare di metterla in difficoltà e lo faremo con grande entusiasmo. Retegui è prontissimo, come tutti gli altri; Lookman sta bene». Sarà dunque Ancelotti contro Gasperini: uno dei più tecnici più eterni e vincenti della storia del calcio italiano contro uno che seppur in provincia di intuizioni e di motivi di vanto e orgoglio al nostro stesso calcio ne ha consegnati decennio per decennio a dismisura. Diverse, ma esperienze allo stato puro. A loro modo, comunque, due maestri.
Sport
14 Agosto 2024
Atalanta, stasera Supercoppa Real: Bergamo sogna l’ennesima impresa impossibile