Sarà stata pur forse la gara sulla carta più abbordabile delle trentotto di campionato, ma la Lazio brinda nel migliore dei modi al debutto stagionale davanti ai suoi tifosi. La Lazio. O meglio, la nuova Lazio. Serata allegra e spensierata a voltar le spalle al passato e permettere a Baroni di consegnare primi assaggi più che confortanti del nuovo ciclo biancoceleste al popolo dell’Olimpico. Nemmeno una sbavatura di Rovella in avvio di gara, non a caso forse il peggiore dell’undici domestico, ha rovinato la serata: pareggia e timbra subito Castellanos nell’anno che dovrà spiegare definitiva consacrazione o meno, raddoppia capitan e numero dieci Zaccagni leader dal dischetto, gestione ma frizzante e chiusura nella ripresa. Difesa ordinata, senza sbavature, miglior del reparto Manuel Lazzari, quasi come vecchi fasti. Bene Guendouzi, sempre più leader, prestazione che sa di frecciata a Tudor. Davanti brillano tutti, soprattutto Noslin, stavolta schierato sorprendentemente a destra: intelligente, piccante, forte, disciplinato. Scatenato il Taty, che costruisce tante occasioni, tra legni e pizzico di sfortuna. Sorpresa Bashiru, coccolato da club e staff tecnico: il futuro è dalla sua. Giocano tutti per i compagni e i primi assaggi della salsa Baroni sono spediti. Il tifoso biancoceleste applaude e, senza pensare a Lotito, prova a chiuder mesi di contestazione, tormentato fine precedente ciclo e giugno di porte scorrevoli. La nuova Lazio c’è. E’ una squadra. E tra le grandi o presunte tali, fin qui, aspettando Atalanta e Juventus, è l’unica vincente. Rimonta e tris, serenità biancoceleste.
Sport
19 Agosto 2024
Baroni, buona la prima: rimonta e tris Lazio, 3-1 al Venezia