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    Cronaca
    21 Agosto 2024
    Asso Tuscania contro l’assalto delle 18 pale eoliche tra la Strada Martana e la Strada della Trinità

    VITERBO – Diciotto pale eoliche alte 250 metri: uno sfregio che rischia di violentare, per l’ennesima volta, il territorio incontaminato della Tuscia.

    Contro lo scempio in fase di realizzazione nell’area a nord di Tuscania si stanno muovendo associazioni ed istituzioni.

    Tra queste anche AssoTuscania, con il  supporto del Coordinamento Ambientale Tuscia (CAT), ha presentato le proprie osservazioni contro il nuovo progetto industriale che minaccia di devastare ulteriormente il territorio.

    “Si tratta della proposta di installazione di 18 torri eoliche – spiega l’associazione – ciascuna alta 250 metri, nel territorio a nord di Tuscania, tra la Strada Martana e la Strada della Trinità, al confine con Viterbo. Quest’area è già stata dichiarata non idonea dalle delibere del Comune di Tuscania, a testimonianza della gravità dell’impatto previsto. Il CAT, a cui aderisce anche AssoTuscania insieme a numerose altre associazioni e comitati, è impegnato da circa due anni a contrastare l’assalto delle grandi industrie delle energie rinnovabili.

    Questo territorio, che coinvolge la bassa Maremma toscana, l’Alta Tuscia e l’Umbria confinante, sembra essere diventato un vero e proprio “triangolo delle Bermude” per le Fonti di Energia Rinnovabile (FER).Finalmente sta emergendo una rete interregionale per coordinare azioni comuni, come l’invio di osservazioni contrarie a questi impianti, coinvolgendo amministrazioni comunali, forze politiche, società civile e cittadini. Auspichiamo che anche il Comune di Tuscania aderisca a questa rete, perché solo con un fronte coeso potremo ottenere visibilità e ascolto da Regioni e Governo.

    Siamo contenti che anche la Giunta comunale di Tuscania e le forze di opposizione, rappresentate dalla lista “Tuscania delle idee” – concludono – abbiano accolto il nostro invito ad aderire alle osservazioni. Solo unendo tutte le voci che desiderano un futuro realmente sostenibile, possiamo contrastare l’assalto delle grandi industrie mirate esclusivamente al profitto e ai contributi del PNRR.”