Spunta, comunque, un nuovo nome sul radar della Lazio. Una nuova candidatura, un nuovo profilo su taccuino e scrivania di Fabiani. Parliamo di Carlos Alcaraz, clamorosamente omonimo del ben più straordinario e noto tennista generazionale spagnolo, nel calcio conosciuto in Italia come meteora dell’ultima stagione juventina, arrivato a gennaio in prestito con diritto di riscatto ma mai lanciato in pianta stabile dall’ultimo Max Allegri. Ma il valore di Alcaraz resta sempre lì, talento soltanto da rilanciare. Il centrocampista argentino ha chiaramente fatto ritorno a Southampton dopo mancato riscatto bianconero, Saints che primavera scorsa conquistarono promozione e ritorno in Premier League. Ma resta sul mercato, se dovesse pervenire l’opportunità giusta. La scelta di andare a Torino l’ha proiettato fuori dai piani del tecnico Russell Martin, che infatti alla prima a Newcastle l’ha lasciato in panchina, ancora una volta, come tanto precampionato, segno tangibile di quanto l’allenatore abbia deciso di puntare e far squadra su altri profili. Al St James’ Park è infatti subentrato soltanto a dieci minuti dalla fine, senza lasciare tracce. Ergo, i Saints aprono ancora ad una sua cessione. Ed ancora ad una cessione a titolo temporaneo. Può diventare dunque un’opportunità, a cifre e costi accettabili per Lotito e Fabiani. Che adesso infatti valutano e vagliano la fattibilità dell’operazione. Che alla Lazio serva un’altra alternativa in più, un centrocampista, una mezzala in più, non è certamente mistero o novità. Anche perché Cataldi è una riserva, Vecino viaggia anagraficamente sul viale del tramonto, Castrovilli e le sue condizioni fisiche restano scommessa. In ogni modo, comunque, Carlos Alcaraz resta l’alternativa al sogno biancoceleste più importante di fine estate. La priorità, per un flirt, una trattativa e contatti col Napoli che dureranno fino alla fine, si chiama ancora e sempre Folorunsho. Che ha rotto con Conte, che resta sul mercato, ma che respinge ogni altra opportunità: vuole solo la Lazio, vuole solo tornare a casa. Ma fin qui, sia a livello di cifre che di formula del trasferimento (la Lazio inizialmente aveva offerto un prestito biennale con obbligo) non convincono i partenopei. Ecco perché la trattativa per il grande sogno resta ancora bloccata.
