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    Politica
    26 Agosto 2024
    “Tidei critica la gestione regionale del Castello di Santa Severa ma il Comune che intende fare?”

    SANTA SEVERA – Riceviamo e pubblichiamo dal gruppo PRC-Sinistra Europea :

    “Su “La Provincia” del 22 agosto Tidei critica la bozza di convenzione della gestione del Castello di S. Severa, presentata a giugno dalla giunta Rocca.

    La proposta di fatto esautora totalmente il Comune dalla gestione del bene. Dopo aver provveduto a cacciare le botteghe artigiane locali che da decenni operavano al Castello, la Regione intende riappropriarsi della Rocca e della Torre saracena, attualmente adibita a Museo (in cui i reperti rinvenuti nel corso degli scavi della cripta paleocristiana raccontano la storia alto medievale del Castello fino all’età moderna). La Regione intende appropriarsi anche degli attuali laboratori di restauro e della casa dei Somari, dove sono custoditi strumenti ed attrezzature per l’archeologia subacquea. Di fatto verrebbe inferto un colpo mortale al museo ed alla ricerca ad esso connessa.

    Anche gli spazi istituzionali comunali per conferenze e presentazione libri andrebbero a restringersi. Il museo comunale del Mare e della Navigazione Antica (di fatto l’unico museo municipale) verrebbe affidato a LAZIOcrea.

    In un articolo sul Messaggero del 23 agosto la Ragione ribadisce l’intenzione di utilizzare il Castello per uffici regionali amministrativi, attualmente collocati altrove.Condivisibile quindi l’insoddisfazione espressa da Tidei e, prima di lui, da altri esponenti dell’attuale amministrazione fin da giugno ma, ci chiediamo, cosa propone il Comune in alternativa? Si invoca un tavolo tecnico (comune, regione, Soprintendenza) ma con quali idee ci si presenti a questo tavolo non è chiaro.Non da adesso ma anche dalle passate amministrazioni comunali e regionali, il Castello è sempre più una realtà a sé stante, avulsa dal contesto cittadino.Rifondazione ritiene che il Comune dovrebbe gestire direttamente l’intero circuito museale (Museo del Mare, Rocca, chiesa paleocristiana, Torre saracena, mura poligonali, chiesa e battistero) prendendo accordi con la Soprintendenza per inserire nel circuito l’Antiquarium etrusco e gli scavi di Pyrgi.

    Il circuito dovrebbe essere pubblicizzato tutto l’anno, inserito insieme a Tarquinia e Cerveteri (siti UNESCO) in un pacchetto completo da proporre a scuole, crocieristi e ai visitatori del Museo di Valle Giulia, dove i reperti originali di Pyrgi sono custoditi. Il tutto andrebbe collegato col nascente parco archeologico di Castrum Novum. Per finanziare il progetto si potrebbe utilizzare parte dei famosi 29 milioni di PNRR oppure i 6 milioni di euro del fantomatico Museo Marconiano, fondi che troverebbero migliore impiego per potenziare un polo museale unico al mondo che rischia di scomparire.

    L’amministrazione avrebbe dovuto intraprendere anche qualche azione legale concreta (magari consigliata dall’avvocato Michetti assoldato con importante emolumento pubblico) per evitare che gli artigiani di S. Marinella (unici posti di lavoro locali nel maniero) venissero sloggiati; ma l’ultimo comunicato di Tidei degli artigiani non fa menzione.La riserva di Macchiatonda, che ha nel Castello il suo Centro visite, potrebbe promuovere percorsi naturalistici partendo dal Castello e passando dal Monumento Naturale di Pyrgi.Quello che manca è una visione complessiva, un’idea di sviluppo e di economia legata alla tutela ambientale e alla valorizzazione del patrimonio archeologico e storico-monumentale del territorio.

    Manca completamente anche la cultura di un’efficiente gestione pubblica, infatti l’unico museo cittadino è stato affidato per bando a Coopculture.Sulla Convenzione con la Regione per la gestione del Castello si evoca giustamente un consiglio comunale aperto, da tenersi nel piazzale del Castello. La battaglia sul Castello potrebbe essere vinta se l’amministrazione esprimesse una proposta concreta e condivisa con la cittadinanza.

    L’auspicio è che questo consiglio comunale venga convocato al più presto, invitando tutte le associazioni cittadine che per anni hanno fatto del Castello un centro di aggregazione e che forse sul Castello hanno qualche idea in più (si pensi alle conferenze, presentazioni di libri, esposizioni di abiti d’epoca e mostre fotografiche), con le quali definire un progetto comunale concreto per il Castello, da portare al tavolo tecnico.”