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    27 Agosto 2024
    Szczęsny post Juve, ritiro a sorpresa: addio al calcio, guantoni al chiodo

    Non sarà Arabia, trattativa peraltro tramontata ad inizio estate. Non è stata nemmeno suggestione Monza, nessun colpo Galliani, che settimana scorsa ha ripiegato su Turati. Il futuro di Wojciech Szczęsny sarà lontano dal calcio giocato. Ha deciso di smettere, proprio a fine mercato. Un mese dopo aver rescisso il contratto con la Juventus ha riflettuto, con la famiglia. Nonostante come per stessa ammissione si sentisse ancora bene, ha rinunciato ad offerte alcune anche illustri, per anticipare parabola discendente e abbandonare, al top, l’attività professionistica. Pur per un portiere. A 34 anni, per stessa ammissione, il cuore verso quella passione, quantomeno da professionista, non batteva più. Ha sostanzialmente chiuso con Euro 2024, in Germania. Nessuno, mesi fa, poteva immaginarselo. Cresciuto nell’Arsenal, ripartito alla grande dal calcio italiano e dalla Roma dove fece da chioccia ad Alisson all’interno di anni straordinari, ha vinto tanto se non tutto con la sua Juventus. Guantoni al chiodo. L’annuncio è arrivato dall’estremo difensore polacco stesso, sui suoi canali social: «Ho lasciato Varsavia, la mia città natale, nel giugno del 2006, per unirmi all’Arsenal con un sogno: guadagnarmi da vivere grazie al calcio. Non sapevo che sarebbe stato l’inizio del viaggio di una vita. Non sapevo che avrei giocato per i più grandi club del mondo e avrei rappresentato il mio paese 84 volte. Non sapevo che non solo mi sarei guadagnato da vivere grazie al calcio, ma che il calcio sarebbe diventato tutta la mia vita. Non solo ho realizzato i miei sogni, sono arrivato dove la mia fantasia non avrebbe mai osato. Ho giocato ai massimi livelli con i migliori giocatori della storia senza mai sentirmi inferiore. Ho stretto amicizie per la vita, creato ricordi indimenticabili e incontrato persone che hanno avuto un impatto incredibile sulla mia vita. Tutto quello che ho e tutto quello che sono lo devo al calcio… Ma ho anche dato al calcio tutto quello che avevo. Ho donato al calcio 18 anni della mia vita, ogni giorno, senza scuse. Oggi, anche se il mio corpo si sente ancora pronto per la sfida, il mio cuore non c’è più. Sento che è giunto il momento di dedicare tutta la mia attenzione alla mia famiglia: la mia fantastica moglie Marina e i nostri due bellissimi figli Liam e Noelia. Per questo motivo ho deciso di ritirarmi dal calcio professionistico. La fine di un viaggio è un momento di riflessione e gratitudine. Ci sono molte persone che dovrei ringraziare, ma cercherò di farlo personalmente con ognuna di loro. Ma a voi tifosi devo un ringraziamento speciale per aver intrapreso questo viaggio con me. Per il tifo e le critiche, per l’amore e l’odio, per essere la parte più bella e romantica del calcio. Senza di voi tutto questo non avrebbe senso! Grazie! Ora, ogni storia ha una fine ma nella vita ogni fine è un nuovo inizio. Cosa mi porterà questo nuovo percorso solo il tempo lo dirà. Ma se gli ultimi 18 anni mi hanno insegnato qualcosa è che nulla è impossibile e credetemi, sognerò in grande!».