Iniziano decisamente bene gli US Open di Matteo Berrettini. Nota lieta del lunedì sera la vittoria del martello romano contro quello che lui stesso definirà un “cagnaccio” come Ramos-Vinolas, spagnolo battuto tre a zero, punteggio rotondo: 7-6, 6-2 e 6-3. Come si può evincere dai risultati d’ogni parziale, particolarmente combattuto il primo set con Matteo che atterra non nel modo migliore, patendo fasciature a polpaccio e ginocchio e soffrendo nella parte centrale del match; poi il capitolino, una volta adattato, riprende in mano la situazione, alza il ritmo, rispetta i pronostici, e viaggia sul velluto riscattando Cincinnati e conquistando l’accesso al turno successivo. Turno che non sarà semplicissimo, anzi, sarà subito test determinante: sfida tosta con uno dei padroni di casa tra i più acclamati del pubblico a stelle e strisce, Taylor Fritz. La vittoria di Berrettini allevia il dispiacere azzurro per la sconfitta di Nardi, eliminato immediatamente all’esordio da Bautista. Parte naturalmente alla grande l’appuntamento americano di Lorenzo Musetti, chiamato dopo un’estate da sogno e quella della definitiva consacrazione ad arrivare fino in fondo, dopo un bronzo stellare come quello di Parigi e quell’indimenticabile traguardo della semifinale a Wimbledon: rispettato ogni pronostico e stavolta abbattuto il tabù Opelka per tre set a uno, adesso affronterà ancora da favorito il buon Kecmanovic. Tra gli italiani attesa oggi per il debutto di Sonego, impegnato con uno dei padroni di casa come Paul; stasera anche Cobolli con Duckworth così come Arnaldi con Svajda. Con un padrone di casa, infine, parte pure Jannik Sinner, dopo settimane più che tormentate: con Mc Donald vietato sbagliare.
