Che il campionato turco sia l’unico mercato europeo rimasto aperto, fatta naturalmente eccezione per quello degli svincolati, si vede, si sente, si tocca. Tangibile. E la connessione col Bosforo resta fortissima. In Turchia da sempre mirano alla Serie A: a portarsi a casa e rilanciare esuberi, quantomeno. Quelli che cercavano dimora e sistemazione, chiusi o letteralmente fuori dai rispettivi progetti. Non parliamo chiaramente soltanto di Osimhen. Il caso, ad esempio, di un esterno come Kostic. Motta è sempre stato chiaro: a differenza di Arthur o McKennie, in qualche modo reintegrati, l’esterno serbo è sempre stato fuori dai suoi piani e fin dalle prime settimane estive era stato invitato a trovarsi un nuovo club, magari l’ultima avventura importante prima di un viale del tramonto anagraficamente sempre più vicino. S’era parlato di Fiorentina a fine agosto ma non se ne fece niente: a Firenze ripiegarono su Gosens, niente Arabia, Kostic se ne va da Mourinho. L’annuncio è arrivato ieri in serata: sarà prestito secco fino al 30 giugno 2025, se ne riparlerà fra un anno. In Turchia, decisione definitivamente maturata nel weekend e storia nella storia proprio a proposito di Fiorentina, vanno pure due esuberi viola: lascia Barak così come Brekalo, entrambi in prestito stavolta con diritto di riscatto, riscatti rispettivamente e potenzialmente a sei e tre milioni di euro, destinazione Kasimpasa. Ancora tre giorni alla conclusione del mercato in entrata in Turchia: può arrivare un altro fuori dai piani e sempre da Napoli, stavolta Mario Rui, per il quale si parla della stessa destinazione di Ciro Immobile, il Besiktas.
Sport
10 Settembre 2024
La Turchia fa spesa in Italia: ecco anche Kostic, sponda Fenerbahce di Mou