Dopo l’uscita dalla maggioranza di Noi Moderati, il sindaco scrive una lettera aperta alla consigliera: “Dietro di te una manina esterna e piena di risentimento”
SANTA MARINELLA (RM) – Le ultime ore a Santa Marinella sono state a dir poco convulse. Dopo l’uscita dalla maggioranza delle due consigliere comunali di Noi Moderati, Patrizia Befani e Patrizia Ricci, per l’affaire Mencarelli, la reazione del sindaco Pietro Tidei è stata veemente. Ieri mattina con un tratto di penna ha prima tolto l’incarico di vicesindaco a Roberta Gaetani (compagna di partito di Befani e Ricci) nominando Andrea Amanati al suo posto, e oggi ha preso carta e penna e ha indirizzato una lettera di fuoco proprio a Patrizia Befani. Di seguito pubblichiamo il testo della missiva.
“Cara Patrizia,
non so quale sia il tuo consigliere giuridico o quale laurea tu abbia conseguito nel frattempo tra un ciambellone e l’altro. La norma che vieta l’assunzione da parte delle PA dei pensionati fa parte di un decreto-legge ( l’art. 5, co. 9, del D.L. n. 95) del 6 luglio 2012. C’è stato il Covid, è arrivato il Pnrr e in una materia già assai discussa sono arrivate le deroghe, un elenco lunghissimo di deroghe. Le ultime per i capi di gabinetto anche negli enti locali, per i componenti le commissioni di concorso, per gli incarichi di supporto al RUP per l’attuazione del Pnrr. Altre eccezioni sono state ammesse per gli incarichi di formazione al personale neo assunto, per quelli in organi di garanzia, per gli incarichi di componente organismi di valutazione, di revisore dei conti, di commissario di enti locali. ‘Ci si chiede, a questo punto, se non è il caso di rivedere il divieto’, si domanda l’Associazione Segretari Comunali e Provinciali Giovan Battista Vighenzi. Quando un sindaco che ha raccolto 29 milioni di finanziamenti per Santa Marinella (record assoluto) si trova a dover decidere in materia, per garantire continuità all’assessorato ai Lavori Pubblici, la prima cosa che fa consulta il parere esterno. Il nostro è l’avvocato Enrico Michetti tra l’altro consulente dell’Anci (l’Associazione Nazionale Comuni Italiani) e del Sindacato Autonomo di Polizia e dell’Autorità garante per le comunicazioni e da ultimo candidato sindaco di Roma del centrodestra contro Gualtieri. Condividendo quel parere, ho firmato il decreto confermando l’architetto Ermanno Mencarelli (come in casi del tutto simili o analoghi altri 300 sindaci circa hanno già fatto). Non ho commentato quando hai chiesto il parere del Prefetto e, come sai, ho poi consultato direttamente. Lui stesso nella complessità della materia ha chiesto il parere alla Funzione Pubblica tramite il Ministero dell’Interno: e di questo parere siamo ancora in attesa, fermo restando quello che la Legge prevede e che cioè solo il Tar può invalidare un decreto legittimamente firmato. In tutti i casi l’Ente è ‘a rischio zero’ e pienamente tutelato poiché i provvedimenti presi nel frattempo dall’architetto Mencarelli, qualora il Tar li dichiarasse illegittimi, sono sanabili da altro dirigente o dalla Giunta o dal Consiglio. Per questo trovo incomprensibile l’ultima presa di posizione (tua e della consigliera Ricci a dire il vero) quando se la prende con il Segretario che avrebbe omesso atti di ufficio, contro di me e contro l’intera maggioranza. Una contro tutti. Coraggio o impudenza, non so. Ma certo il segnale ormai chiaro e preoccupante di un ‘accanimento personale’ dalle intenzioni non facilmente decifrabili, dietro le quali chiunque può vedere qualsiasi motivazione, dicibile o indicibile che sia. Sono dunque portato a ritenere che dietro questa tua dichiarazione ci sia una manina esterna e piena di risentimento, che intinge la penna nell’invidia e nel risentimento personale. Il che non ti assolve, ma spiega in gran parte l’accaduto. Un’ultima cosa. Ti diffido formalmente a contestare o accusare pubblicamente, come hai fatto, qualsiasi dirigente o impiegato, compreso il segretario comunale per il quale ancorché su posizioni diverse dalle mie su questo tema, anzi ancor più proprio per questo, esigo da tutti i consiglieri rispetto per la funzione istituzionale e per il delicato e fondamentale ruolo che ricopre. Per questo sono costretto a ricordarti che l’unico capo dell’Amministrazione da cui tutto il Comune dipende, dal segretario stesso all’ operaio, è il sindaco eletto e, come tale, è a me che devi rivolgere le tue istanze e anche, in casi come questi, le tue critiche”.