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    20 Settembre 2024
    Atalanta certezza d’Europa, addirittura rimpianti: sospirone Arsenal, reti inviolate al Gewiss

    L’Atalanta è ormai certezza, anche continentale. D’altronde, non ci si laurea campioni d’Europa League senza motivo. Soprattutto a Dublino, in quel modo lì. Ed è rispettata da tutti. Perché? Proprio perché sa sorprendere tutti, ma proprio tutti. Pure le più grandi di NBA, le più grandi in Premier. Come l’Arsenal che, proprio perché in un momento di forma non brillantissimo e qualche assenza pesante, accetta la complessità dell’avversario, viene a Bergamo, alza il muro e difende. Reti inviolate al Gewiss. Altro che eterna incompiuta: la creatura d’Arteta è diventata grande, eccome. E lo si vede anche da questi aspetti qui. E se la gara è finita a reti inviolate, è rispetto, comunque per la Dea. Che pensate esce pure tra mille rimpianti: non perché ha tenuto gioco e pallino, non perché ai punti ha creato di più, ma perché s’è sbagliata l’occasione d’oro dal dischetto, col doppio intervento di Raya su Retegui. E se Raya lo scorso anno era uno dei più agevoli da beffare dagli undici metri, quest’anno sembra insuperabile anche su questo fondamentale, segno tangibile di quanto, ancor di più, i Gunners lavorino. Che staff. E che allenatore, Mikel Arteta. L’Italia e l’Atalanta ne escono comunque alla grande. Una prima infrasettimane di nuova Champions che ne certifica calcio e livelli, quelli azzurri. E la vittoria della Dea sarebbe stata la sua ennesima impresa e ciliegina sulla torta per il Bel Paese. Bergamo ha spinto e soffiato all’interno di un Gewiss finalmente completo e tutto esaurito, un gioiellino di proprietà, si diventa grandi anche e soprattutto così, parallela gran progettualità di club e strutture. Insomma, alla fine pesa l’errore di Retegui e quei rimpianti che alimentano comunque mentalità. L’Arsenal accetta il pari, fa i complimenti all’avversario decantandone unicità di chi viene a prenderti altissimo anche coi centrali e torna a Londra col sospirone di sollievo. Per l’Atalanta la certezza di un viaggio da continuare senza limiti. E a vele spiegate.