CIVITAVECCHIA – Ieri al Palazzo del Pincio, il sindaco di Civitavecchia, Marco Piendibene, ha incontrato l’ambasciatore danese a Roma, Anders Carsten Damsgaard, per parlare del futuro della città portuale e della prospettiva dell’eolico offshore. L’ambasciatore si è detto disponibile a fare da intermediario tra il Comune, l’Autorità di sistema portuale e città danesi come Esbjerg, oggi punto di riferimento per il settore. La città portuale dell’Ovest della Danimarca, infatti, ha vissuto tre fasi di trasformazione. Nata come principale porto peschereccio del Paese, negli anni ’70-’80 si è adattata al declino della pesca, sfruttando le opportunità legate all’esplorazione di gas e petrolio nel Mare del Nord. Negli ultimi anni, ha seguito le ambizioni green diventando un hub globale per l’eolico offshore, producendo ed esportando componenti per turbine in tutto il mondo. Oggi, Esbjerg è leader nel mercato delle turbine, capaci di gestire strutture gigantesche come la turbina da 15 gigawatt alta 250 metri. Il ricollocamento del porto come hub energetico ha creato circa 10mila posti di lavoro, offrendo nuove prospettive per la città, che altrimenti avrebbe rischiato di scomparire. “L’incontro – ha spiegato lo stesso Piendibene – si è concentrato sul grande investimento che la joint venture, creata tra il fondo sovrano danese (rappresentato in Italia dall’ambasciatore Damsgaard), Eni e Cassa Depositi e Prestiti, ha pianificato per il Mediterraneo. Si tratta di cinque importanti progetti per la creazione di impianti per la produzione di energia eolica offshore, per un investimento complessivo di circa 15 miliardi di euro. Questi progetti riguardano tre aree: uno in Sicilia, tre in Sardegna e uno a Civitavecchia. Tuttavia, due dei tre progetti previsti per la Sardegna faranno capo a Civitavecchia, portando il totale dei progetti collegati alla nostra città a tre. Questa rappresenta una opportunità storica per il nostro territorio”.