Nella storia recente della Lazio, Firenze è sempre stata una trasferta più che positiva: fertile, appagante teatro di grandi esibizioni. Gol a grappoli e grandi giocate, dai primi inserimenti di Milinkovic alle pennellate di Luis Alberto, dai dribbling di Felipe Anderson ai sigilli di capitan Ciro Immobile. Adesso è tutt’altra storia. Alba di una nuova era, quella Baroni, gruppo totalmente differente, ma la speranza biancoceleste sarà domani quella di ripercorrere le orme del recente passato. La Lazio va a Firenze a caccia di continuità dopo un inizio rinfrascante che recita sette punti in 4 partite, affronterà una pirotecnica Fiorentina di Palladino ancora cantiere aperto, che gioca ma che lascia spazio, spazi che Baroni dovrà esser bravo a saper sfruttare. Non c’è Castellanos per il colpo fortuito accusato col Verona: Europa dietro l’angolo e calendario sempre più fitto e contratto entro la sosta d’ottobre, non sarà rischiato. Tocca a Dia al centro dell’attacco, garanzie rinfrancanti, giocatore importante, impatto rassicurante. Baroni, nonostante la pesante assenza offensiva, tuttavia non cambierà sistema: sarà ancora doppia linea a 4 e doppia punta, stavolta con uno tra Pedro e Noslin a sostegno di Boulaye Dia. Ancora mediana a due: meno densi, più diretti. Tocca ancora a Guendouzi e Rovella fronteggiare un centrocampo, quello viola, che ha cambiato molto. La Lazio infatti ritroverà Cataldi, la Fiorentina Castrovilli, per quanto dalla panchina: sfida tra mille ex. Dall’altra parte non solo Colpani a sostegno di Kean: sembra finalmente scoccata l’ora di Albert Gudmundsson. Si giocherà all’ora di pranzo, sarà il classico anticipo delle 12.30 che aprirà la domenica di A, penultima settembrina. Temperature in aumento: occhio a clima tremendamente estivo.
Sport
21 Settembre 2024
Lazio a Firenze senza Taty: domani sfida tra mille ex