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    23 Settembre 2024
    Dicotomie e sfumature capitoline: valanga AS Roma nel caos, Lazio rimpianti e veleni

    Dicotomia domenicale per le capitoline in massima serie. Decisamente. Perché se la Lazio esce da Firenze con un pugno di mosche, rimpianti e tanti tanti veleni, la Roma nelle sue contraddizioni chiude una settimana inverosimile con una scorpacciata interna a sorprendere chi fino a ieri comandava il campionato, l’Udinese di Kosta Runjaic. La Lazio nemmeno stavolta supera l’esame di maturità e nel suo paradosso resta continua nella sua discontinuità: dopo il successo sul Verona serviva la prova del nove per accarezzare la vetta, invece così non è stato e la sconfitta del Franchi rispecchia esattamente l’altalenante partenza d’agosto. Come arrivata (2-1 viola, ndr) lascia decisamente l’amaro in bocca: doppio rigore a cavallo tra inizio e fine ripresa, doppia ingenuità, ma severi interventi arbitrali che hanno stuzzicato rabbia e veleni biancocelesti. Stavolta Firenze amarissima e attenzione: dopo l’Europa League altra trasferta ostica, stavolta Torino. Dicotomia tra Lazio e Roma, dunque. Ma dicotomia e paradosso nella stessa domenica giallorossa. Una degna folle chiusura per una settimana non folle, di più. Aperta con l’esonero DDR e l’avvento di Juric, chiusa con le dimissioni di Souloukou e la grandinata sull’Udinese.Sotto la pioggia dell’Olimpico, la Roma di Juric sbrana letteralmente i friulani: benissimo Dovbyk sbloccato e bomber puro, pressing alto, determinazione, belle trame e combinazioni, valanga e tre a zero netto. Esulta Juric, l’unico rimasto, senza dirigenza, fuorché Ghisolfi. Un condottiero croato nella pioggia, rude, severo, ma dritto per la sua strada. Un tre a zero in un contesto inverosimile, prima mezzora nel silenzio, Curva Sud entrata sotto al trentesimo, divorati di fischi Cristante e Pellegrini. Insomma, c’è stato proprio tutto nella più folle settimana del 2024/25 romanista. Adesso, per entrambe, sarà tempo di digerire e tuffarsi in Europa: mercoledì Lazio a Kiev, giovedì Bilbao all’Olimpico.