logo
    Sport
    23 Settembre 2024
    Resurrezione Diavolo, Fonseca Re nella tempesta: così il Milan ingabbiò l’Inter

    C’è sempre un motivo se il calcio, il Football, resta lo sport più seguito al mondo. Trascina popoli perché magico, imprevedibile. Ogni giorno può narrare e raccontare storie, può ribaltare confini e orizzonti, che spetta poi noi descrivere. Raramente ricordavamo nell’ultimo decennio un Derby della Madonnina in cui il Milan, francamente argomentando, partiva così sfavorito. Cinque derby persi su cinque contro un’Inter scudettata, seconda stella, a tratti dominante a Manchester. Fonseca sul lastrico, contestazione a club e allenatore, qualcuno di cui tanti sognavano la testa. Non è stato così. Il Milan ha vinto il derby più incredibile degli ultimi anni, sovvertendo ogni pronostico, ribaltando ogni confine, riscattando ogni settimana. Fonseca, signore vero, mai una parola fuori posto, ribalta modulo e sistema e cucina Inzaghi: incredibile ma vero. Le mosse pagano, l’atteggiamento è quello giusto, la determinazione fa resto. Inter colpevolmente vanitosa, Milan indiavolato. Un diavolo che risorge all’ultimo respiro, sovrastando e mordendo le caviglie dei nerazzurri, premiato dal colpo di testa di chi non t’aspetti, ma conquista ogni copertina: la favola di Matteo Gabbia scelto e protetto da Fonseca, qualcuno che da ragazzino non chiedeva giocattoli ma maglia di Sheva, nipote di nonni abbonati da mezzo secolo, tifoso rossonero da settore ospiti. E quel secondo anello in Sud che ieri ha fatto catapultare, quell’urlo rossonero a sovrastare un Meazza nerazzurro. Che sia un punto di ripartenza, questo, per il Milan. Perché fame e compattezza, mentalità, determinazione restano le basi del successo per qualsiasi squadra, soprattutto quella rossonera, che di qualità ne ha da vendere. Solo così può uscir fuori, proprio la qualità stessa. E senza atteggiamento i derby si perdono, lo sa colpevolmente l’Inter, Inzaghi. Troppi successi, bagno d’umiltà e rientro sul pianeta Terra, Lautaro stesso.