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    25 Settembre 2024
    Tramonto Varane, quando il fisico non resse più: scarpini al chiodo, sarà ambasciatore Como

    Francamente non era nell’aria. O quantomeno le speranze erano ben altre. Poi gli scenari, nelle ultime settimane, si sono letteralmente ribaltati. Raphael Varane ha deciso inesorabilmente, adesso sì, di appendere i fatidici scarpini al chiodo. Una carriera negli ultimi anni  tremendamente falcidiata da infortuni e quello che doveva esser il primo colpo esotico e manifesto del nuovo ricco e rivoluzionario Como di Cesc Fabregas ha deciso di lasciare il calcio giocato e seguendo le orme dell’allenatore spagnolo passare direttamente alla vita professionale successiva: stavolta non sul campo, bensì dietro le scrivanie. Era quello che gli era stato proposto, d’altronde: dar gli ultimi calci della sua prestigiosa carriera, cimentare da perno della difesa il club in Serie A, per poi lavorare e programmare il futuro come dirigente, sempre sul Lago. Al momento sarà semplice ambasciatore, calibrando un ruolo più specifico, operativo e se vogliamo più prestigioso per l’immediato futuro. Cresciuto in Francia nel settore giovanile del Lens, stessa Francia di cui fu perno della spedizione campione del Mondo di Russia 2018, fu coraggiosamente scelto e lanciato in prima squadra a Madrid da José Mourinho: da lì una carriera straordinaria, successi su successi, colonna al fianco di Ramos del Real che avrebbe vinto Champions su Champions tra Ancelotti e Zidane, ciclo “BBC”. Quindi la scelta di provar qualcosa di diverso, cosa di meglio se non Premier e Old Trafford, quindi Manchester United. Ma in Inghilterra, post Mondiale, purtroppo iniziò parabola discendente: infortuni a martoriare le sue prestazioni, tanta infermeria e Carrington e solo 68 presenze in tre anni. Allora la scelta di liberarlo a zero e ripartire dal fascino del Lago. Il resto è storia. Una storia che Rapha, appena 31 enne, celebra e saluta così: “Dicono che tutte le cose belle devono finire – esordisce così, per l’annuncio sui suoi canali social nella mattinata del mercoledì – Nella mia carriera ho affrontato tante sfide, arrivate una dopo l’altra, quasi tutte che sarebbero dovute essere impossibili. Emozioni incredibili, momenti speciali e ricordi che dureranno per tutta la vita. Riflettendo su questi momenti, è con immenso orgoglio e sentimento di soddisfazione che annuncio il mio ritiro dal gioco che tutti amiamo. Mi tengo al massimo standard, voglio uscirne forte, non solo aggrapparmi al gioco. Ci vuole una grande dose di coraggio per ascoltare il proprio cuore e il proprio istinto. Desiderio e bisogni sono due cose diverse. Sono caduto e rialzato mille volte, e questa volta, è il momento di fermarmi e appendere gli scarpini con la partita finale vincendo un trofeo a Wembley. Ho amato lottare per me stesso, per i miei club, per il mio Paese, per i miei compagni di squadra e per i tifosi di ogni squadra per cui ho giocato. Dal Lens a Madrid, a Manchester, fino a giocare per la nostra Nazionale. Ho difeso ogni distintivo con tutto ciò che avevo e ho amato ogni minuto del viaggio. Il gioco al massimo livello è un’esperienza elettrizzante. Mette alla prova ogni livello del tuo corpo e della tua mente. Le emozioni che proviamo non le puoi trovare da nessun’altra parte. Come atleti, non siamo mai soddisfatti, non accettiamo mai il successo. È la nostra natura e ciò che ci alimenta. Non ho rimpianti, non cambierei nulla. Ho vinto più di quanto avrei potuto nemmeno sognare, ma al di là dei riconoscimenti e dei trofei, sono orgoglioso del fatto che, qualunque cosa accada, sono rimasto fedele ai miei principi di essere sincero e ho cercato di lasciare ovunque meglio di come l’ho trovato. Spero di avervi reso tutti orgogliosi. E così, fuori dal campo, inizia una nuova vita. Resterò al Como. Solo senza usare stivali e parastinchi. Qualcosa di cui non vedo l’ora di condividere di più presto. Per ora, ai tifosi di tutti i club per cui ho giocato, ai miei compagni di squadra, agli allenatori e allo staff… dal profondo del mio cuore, grazie per aver reso questo viaggio più speciale di quanto i miei sogni più sfrenati avrebbero mai potuto prevedere. Grazie, Football. Con amore, Rapha”.