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    26 Settembre 2024
    L’AS Roma riabbraccia le sue acque d’Europa League: stasera Olimpico, si riparte dal Bilbao

    Stasera tocca alla Roma. ASR che torna nelle acque della tradizione dei suoi ultimi anni, quell’Europa League un sogno del popolo, meno dei Friedkin che sognano non è più un mistero una squadra in Champions un anno sì e l’altro pure. Un’Europa League sfiorata due anni fa, tra mille veleni, lacrime e rimpianti, quella di Budapest, quella di Taylor, di Mourinho e del Siviglia. Lo scorso anno la semifinale col Leverkusen, quella di De Rossi. E quest’anno si ricomincia: nuova formula, nuova Europa League, subito test Bilbao. L’Atletico, non quello di Madrid ma quello basco, è da sempre ostacolo duro, istituzione con cui in Europa tutti sono restano puntualmente costretti a far i conti. Ne sa qualcosa chi deve marcare Nico Williams, tra i gioielli più splendenti del calcio spagnolo, indomabile protagonista delle Furie Rosse campioni, prodotto di casa, prodotto di un club che da sempre sceglie di onorare le proprie radici, il proprio dna, la propria cantera. Ecco perché non sarà mai gara semplice, nemmeno stasera. Inutile sottolineare che la Roma, nel suo cammino alla fase successiva, avrebbe desiderato un avversario differente ai nastri di partenza. Una Roma che ha ritrovato un minimo di sorriso, quantomeno gruppo calciatori, dopo la convincente vittoria sull’Udinese alla prima di Juric. E proprio dai connotati espressi domenica scorsa ripartirà il nuovo tecnico Ivan Juric: sarà ancora difesa a tre, Hermoso al fianco di N’Dicka e Mancini, Celik e Angelino sulle corsie e centrocampo robusto e coperto grazie alla corsa di Koné al fianco di Cristante. Davanti eccola la chance strappata e strameritata, quella di Tommaso Baldanzi, mese d’oro tra Under 21 e gioiello all’Udinese: adesso punta a prendersi la Roma. Giocherà sotto punta al fianco di Dybala, a supporto naturalmente di Dovbyk: per Soulé ancora inesorabile panchina. Non c’è Pellegrini, contusione. Domenica gara sulla carta abbordabile, all’Olimpico c’è Difra col suo Venezia, ecco perché vietato turnover europeo: l’imperativo è caricare già oggi, quei pesi massimi. Ed a proposito di vecchie conoscenze, torna nella Capitale stavolta sulla panchina basca quel Valverde che, nella storia del romanismo, non può far altro che rievocare splendidi ricordi, quel tre a zero al Barcellona e quella rimonta entrata per sempre nel cuore dei tifosi giallorossi.