Un altro dispiacere. Un dispiacere di cui, tra lui e i suoi fans, proprio nessuno aveva bisogno. Un altro, ennesimo, infortunio per Matteo Berrettini. Un altro problema probabilmente muscolare. Stavolta torna a far rumore l’addome, un’altra parte del corpo che quando vuole ogni tanto torna a tormentare le sue prestazioni tennistiche. Ed è così che dopo aver battuto Van de Zandschulp, Matteo è costretto a fermarsi e salutare l’ATP 500 di Tokyo, una delle piste più prestigiose e propedeutiche per i Masters 1000 di Shanghai che partiranno settimana prossima, un 500 parallelo a quello che Sinner e Cobolli stanno invece disputando a Pechino. Un peccato vero perché pensate, dopo aver battuto anche l’olandese, stamani stava battendo anche un avversario come Fils. Dopo aver vinto il primo set al tie break infatti, all’intervallo ha ricevuto le cure necessarie. Non sembrava un problemino da niente, se ne erano già accorti tutti quando repentinamente è stato costretto ad abbassare velocità, ritmo e volume di giocate. Ed infatti il tentativo di riprendere e tornare in campo per il secondo set è durato ben poco: dopo soli quattro minuti bandiera bianca, niente da fare. Passa Fils, Matteo costretto ad abbandonare anche l’ATP 500 di Pechino. Nelle prossime ore la diagnosi per capire l’entità del problema nella speranza che possa esser esser di breve entità. L’addome resta un altro dei crucci della sua storia. Una storiografia che parte addirittura prima del Covid. A gennaio 2020 i primi segnali, nel 2021 il ritiro dalle Finals e dall’Australian Open, sempre per lo stesso motivo. Tra i tanti problemi di un fisico che continua a martoriare il campione capitolino, anche in un 2024 da resurrezione e tante soddisfazioni, stavolta è l’addome che torna a bussare al campanello: nuova vittima Tokyo.
Sport
27 Settembre 2024
Berrettini e quel maledetto addome: bandiera bianca anche a Tokyo