Il lunedì mattina di calcio italiano, in attesa delle coppe europee, si apre con uno scossone clamoroso che, invece di parlar di narrazione sportiva, tocca connotati di tutt’altro tipo di cronaca. La Procura di Milano ha infatti aperto una gravosa indagine sugli ultras dei due club milanesi: Inter e Milan. Le mosse forti sono quelle degli agenti della Polizia di Stato, della Squadra Mobile e della S.I.SCO che hanno eseguito mandati di perquisizioni e arresti. Sono 19 gli indagati protagonisti di misure cautelari richieste dal gip Domenico Santoro: ben 16 arresto e carcere, per gli altre tre domiciliari. Milan_Inter_arresti ultrà_ok  I reati contestati riflettono associazione a delinquere con l’aggravante del metodo mafioso, potenziali traffici con la Ndrangheta, così come gravose lesioni o estorsioni. Così come false attestazioni, accesso abusivo a sistemi informatici e costruzione di documenti falsi. Nonché i più classici reati da stadio, come resistenze a pubblico ufficiale o richiesta del più tipico “pizzo” ai venditori ambulanti fuori San Siro. Polizia e GDF che hanno provveduto, oltre ai 19 arresti, a perquisire altri 50 ultras, di fede nerazzurra o rossonera. Una vera e propria retata. In manette gli esponenti di spicco di entrambe le curve. Uno scossone che fa tremare il movimento ultras delle due nobili di Milano. Procura che indaga sulla presunta alleanza tra le due curve destinata a sfociare in traffici e illegali.