C’è stato tutto, ma proprio tutto. Una notte che spiega gli orizzonti verso cui la Juve vuol viaggiare, senza paura, a vele spiegate. Una notte che accredita la scelta estiva, quella di Giuntoli, di salutare il passato e sposare il futuro. Un futuro che si chiama Thiago Motta, quel bernoccolo e quei tre punti per gomitata di Gatta, esultanza sfrenata al 3-2 di Conceicao in inferiorità numerica. La Juve sbanca Lipsia e lo fa con qualità e coraggio nonostante decisione arbitrali che hanno fatto discutere, e non poco. La Juve torna dalla Germania col bottino pieno e spedisce un altro messaggio all’Europa, tra le grandissime a quota sei. E’ stata la sfida dei bomber, quella delle doppiette, prima Cesko poi Vlahovic, finalmente esploso e ruggente a questi livelli. Una Juve che merita le copertine così come l’Atalanta, corsara come i bianconeri sempre in Germania, stavolta sul neutro di Gelsenkirchen, demolendo tre a zero il piccolo e giovane Shakhtar: un rullo compressore la Dea, ormai realtà assoluta europea, quota quattro in maxi graduatoria grazie al tris calato da Djimsiti, Lookman e treno Bellanova. Una notte splendida per le squadre tricolori in Europa, un mercoledì davvero da leoni, come quello del Bologna che esce dal tempio di Anfield a testa altissima, sconfitta soltanto due a zero dal nuovo Liverpool di Slot, capolista in Premier. Un sogno portare mezza città lassù, qualcosa di favoloso. Rossoblu spavaldi e senza timori, sfiorata un’impresa di quelle che sarebbero rimaste intrinseche nella storia felsinea: solo Salah al 75′ chiude la contesa, altrimenti più di un’ora da brividi rossi.
Sport
3 Ottobre 2024
Il mercoledì da leoni delle italiane: manifesto Juve, come l’Atalanta corsara in Germania. E Bologna saluta Anfield a testa altissima