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    Cronaca
    7 Ottobre 2024
    Roma – Atac, biglietteria Ostiense inspiegabilmente chiusa, anzi aperta. Intervengono i carabinieri

    Ennesima domenica di ordinaria follia quella vissuta nella Capitale

    ROMA – Le biglietterie Atac di regola dovrebbero essere aperte anche di domenica. Compresa quella di Piramide, con orario 8-20 (https://www.atac.roma.it/utility/canali-di-vendita/biglietterie), come recita anche il grande cartello affisso sui vetri della biglietteria.

    Invece, per i numerosi utenti, un’amara sorpresa: domenica 6 ottobre sportelli inspiegabilmente chiusi tutto il giorno, senza alcuna indicazione né fisica né online.

     

    Ignari anche gli operatori dello 060606, a cui molti utenti si sono rivolti. E la porta blindata del gabbiotto incomprensibilmente spalancata, con chiavi interne e scatole di documentazione alla portata di tutti e computer accesi.

     

    Conseguenza logica: gli operatori si saranno allontanati un attimo?

    In realtà quel gabbiotto resterà vuoto tutta la mattina. E se le biglietterie automatiche possono supplire per i ticket, ben diversa la realtà per chi deve sottoscrivere o rinnovare l’abbonamento.

    Così la rabbia dei numerosi utenti, molti anziani, alcuni provenienti da Ostia o da Magliana (dove la biglietteria Atac è chiusa), è montata presto.

    Fino all’arrivo dei carabinieri che, entrando tranquillamente nel gabbiotto non chiuso a chiave, hanno constatato l’anomalia e l’interruzione del pubblico servizio senza alcuna indicazione per l’utenza.

     

    Ignari anche i limitrofi operatori della metropolitana, a cui si sono rivolti i cittadini. Uno di loro ha perlomeno chiuso la porta blindata, sebbene senza chiave e quindi riapribile da chi cercava indicazioni.

    Non sembra che la chiusura sia collegata alla manifestazione pro Palestina del giorno prima, più probabilmente a futuri lavori di cui, però, non è stata diffusa notizia.

    Irrisolto il mistero, gli utenti, a gruppi, per tutta la mattinata si sono dovuti mestamente spostare principalmente a Termini e a Laurentina, dove gli operatori hanno dovuto affrontare un surplus di lavoro.