di Marco Gubetti
SANTA MARINELLA (RM) – Le opposizioni lo avevano promesso e così è stato. Questa mattina tutti e otto i consiglieri di minoranza in Consiglio comunale a Santa Marinella hanno preso carta e penna e hanno spedito al prefetto di Roma, Lamberto Giannini, la richiesta di annullamento del Consiglio comunale del 1° ottobre. I fatti sono noti. All’assise cittadina di martedì scorso la minoranza decide in blocco di non presentarsi (vedi articolo linkato qui sotto) e dunque la maggioranza semplicemente non c’è, così come il numero legale, perché, da un lato, la neoassessora Marina Ferullo non è più in carica, mentre, dall’altro, la subentrante Maura Chegia non lo è ancora. Morale della favola: tutti si aspettano che il presidente del Consiglio, Emanuele Minghella, rinvii il Consiglio al giorno successivo, quel mercoledì 2 ottobre per il quale era già prevista la seconda convocazione, come da prassi consolidata (peraltro non solo a Santa Marinella). E invece no. Il Consiglio viene aperto e la Ferullo viene surrogata dalla Chegia: così la massima assemblea cittadina a quel punto è in numero legale e la maggioranza torna a essere tale. Per l’opposizione si tratta di una forzatura inaccettabile e da subito fa capire che non ci sarebbe passata sopra. Da qui la richiesta di annullamento fatta partire ufficialmente oggi al Prefetto. Di più. Nella Pec spedita a Giannini, i consiglieri della minoranza – Domenico Fiorelli, Roberto Angeletti, Alina Baciu, Ilaria Fantozzi, Eugenio Fratturato, Patrizia Befani, Patrizia Ricci e Clelia Di Liello – sono anche tornati su altre tre questioni. La prima è quella della incompatibilità che, secondo le opposizioni, ci sarebbe tra il consigliere Jacopo Iachini e l’esercizio del diritto di voto in Consiglio quando i provvedimenti all’esame dell’assemblea riguardano la Santa Marinella Multiservizi, a capo della quale siede Fabio Iachini, padre del consigliere. La seconda questione che l’opposizione vuole portare all’attenzione del prefetto è quella riguardante lo stabilimento balneare la Perla del Tirreno, sulle condizioni e il futuro del quale i consiglieri di minoranza hanno tentato in tutti i modi di avere notizie dall’Amministrazione, ma sempre inutilmente. Ultimo, ma non certo per importanza, c’è poi il caso di Ermanno Mencarelli, il responsabile comunale dei Lavori Pubblici, scaduto lo scorso 1° luglio (da indicazione data dallo stesso prefetto Giannini, peraltro) e ancora misteriosamente in carica. “Ormai siamo costretti ad aumentare il livello della protesta – si legge nella richiesta di annullamento – per la costante e reiterata violazione dei diritti democratici e del ruolo di controllo e garanzia che svolgono i consiglieri (…). Chiediamo l’annullamento del Consiglio comunale del 1-10-2024 e la riconvocazione dello stesso nel rispetto delle regole normative”. Dunque, “l’opposizione chiede con forza il ripristino della legalità – è la chiusa della richiesta – e si affida al ruolo di garante del Prefetto di Roma, dottor Lamberto Giannini”.