Alla fine sono pure rimpianti. Quelli che Spalletti nega, per episodio e condizioni. Un’Italia splendente, dominante, la più bella dell’era spallettiana, la migliore per 40 minuti, un Belgio totalmente dominato prima dell’immagine che cambia la gara, l’espulsione di Pellegrini in quell’Olimpico che evidentemente negli ultimi tempi continua a creargli difficoltà. Il Belgio vive un periodo di transizione dopo la fine di un ciclo tra mille convulsioni interne, ma resta pur sempre Belgio. Un doppio colpo splendente, tra il vantaggio di Cambiaso ed il raddoppio di Retegui, finalmente incisivo anche in maglia azzurra. Gli azzurri giocano e splendono, fraseggi stellari come ben raramente visti prima, consegnando continuità a Parigi, sintomo che la strada sia quella giusta. Poi l’espulsione, il duro intervento e cambia tutto: nella ripresa i Red Devils completano la rimonta, con tanto di quell’episodio che stavolta strizza l’occhio agli azzurri che potevano chiudere anche totalmente beffati. Alla fine ha ragione Spalletti, di più non si poteva fare. Italia ripresa sul due a due ma che resta prima nel girone, un girone di Lega A di ferro, inseguita adesso dalla Francia: 7-6. Prossima settimana la gara perfetta per valorizzare la serata dell’Olimpico, quella in Friuli, con Israele. E per quanto resti quell’amaro in bocca, impossibile dimenticare quei primi 40 minuti. Il solco di Parigi è quello giusto. Di Marco e Cambiaso parlano di sfortuna e di un team che avrebbe meritato di più. Tutti sulla stessa lunghezza d’onda, adesso sì. Quella spallettiana.
Sport
11 Ottobre 2024
Dominio e spettacolo, rimpianti e resistenza: così la notte dell’Olimpico, Italia-Belgio 2-2