Per la quarta gara del Gruppo Due della Lega A di Nations League, Luciano Spalletti ha compiuto la sua scelta. In tinta unita con quelli che fin qui sono stati i suoi gusti del percorso azzurro. Il rosso a Pellegrini ha costretto il commissario tecnico azzurro, avendone facoltà, a trovare un sostituto per la gara di lunedì in Friuli contro Israele, determinante per tagliare la testa al toro e partendo chiaramente favoriti valorizzare il punto dell’Olimpico, restare davanti a tutti e archiviare la missione qualificazione ai quarti per cui vale un piazzamento tra i primi due posti d’ogni raggruppamento. Aveva diritto, per regolamento, e quindi Spalletti ha dunque compiuto la sua scelta. Per la sua Italia. Con Zaccagni acciaccato, che come spiegato dal tecnico ha chiesto di restare a Formello per un problema fisico, Luciano ha scelto ancora Zaniolo, malgrado per sua stessa ammissione si tratti di un calciatore entrato nelle orbite atalantine e del Gasp soltanto da poche settimane. Un trequartista, una sotto punta, mancina, con caratteristiche diverse da Pellegrini. Politano è più ala da 433, col deciso varo del 352 è chiaro che avrebbe meno spazio. Fatto sta che l’esterno azzurro resta ancora fuori. Proprio lui, lanciato e valorizzato da Spalletti nell’indimenticabile annata scudettata del loro Napoli 22/23, salvo poi incrinare il loro rapporto: la non convocazione all’Europeo, la storia Instagram polemica del calciatore, Luciano che certe cose se le segna al dito. Il resto è storia. Politano brilla nel Napoli di Conte, ma resta ancora a casa.