Non è certamente il momento di forma migliore per Jasmine Paolini. Lei, che del suo 2004 ha fatto l’anno della sua consacrazione, finalista a Roland Garros ma soprattutto a Wimbledon, con un cammino mozzafiato che ha emozionato tutti, ma proprio tutto il Bel Paese. I successi, in un duo da sogno, con Sara Errani. Con quell’oro che ancora brilla e luccica nei cuori e nelle menti azzurre, quello che non si dimenticherà mai, quello che ha riscritto la storia rosa del tennis italiano, quello di Parigi 2024. Poi è evidentemente iniziato soprattutto in singolo un periodo d’appannamento. Una flessione, forse naturale. Risultati chiaramente al di sotto delle aspettative quelli tra fine estate ed inizio autunno. Fuori due volte già agli ottavi in America tra Cincinnati e US Open, partita addirittura peggio la campagna d’Oriente: fuori ai sedicesimi al China Open, fuori stavolta ai quarti a Wuhan. Dopo aver allestito quantomeno in questa circostanza un buon percorso, battendo anche l’Andreeva agli ottavi, nel pomeriggio non ha potuto niente contro la cinese Zhang che passa al terzo set con un complessivo di due a uno. Jas tenta la rimonta ma crolla definitivamente proprio nel set decisivo, quando Zhang strappando il servizio all’ottavo game e da lì non c’è stato più niente da fare. Un periodo tutt’altro che splendente per una stella assoluta del tennis italiano. Fisiologico, forse naturale, forse prevedibile. Un periodo che però non scalfigge alcuna possibilità d’assenza alle WTA Finals: la sua partecipazione, quella della numero sei al mondo, non è in discussione.
Sport
11 Ottobre 2024
Paolini, flessione naturale? Passa Zhang, Jas lascia pure Wuhan