Un dominio. Un dominio incontrastato e planetario. Il ciclismo planetario sta vivendo l’era Pogacar, il campionissimo dei giorni d’oggi. Che non perde minimamente mai occasione per dimostrarlo. Un dominio quest’anno ancor più netto per la drammatica caduta e incidente del rivale danese Vingegaard. Fatto sta che lo sloveno non perde occasione di ribadire la sua incontrastata superiorità in ogni manifestazione, competizione o evento in cui si cimenta. E stavolta l’Italia poteva tornarlo ad ammirare da vicino. Giro della Lombardia. E anche stavolta il campionissimo non ha tradito. Quattro successi consecutivi in Lombardia. Totale. Dalla Colma di Sormano è decollato, s’è fatto tutti i 48 chilometri e mezzo alla sua materia, staccando e volando in fuga solitaria. Nessuno è riuscito a stargli dietro. Nemmeno il campione olimpico Evenepol, che chiude secondo davanti all’orgoglio italiano più grande in questo contesto, super Ciccone, bronzo e terzo posto straordinario, considerando i diretti concorrenti. Ma giusto consegnare copertine e omaggiare Pogacar. In un 2024 destinato a partorire il suo nome tra le stelle del cosmo del ciclismo. E c’è tanta Italia nel suo destino. Nei suoi successi. Nei suoi traguardi senza precedenti. Nessuno nella storia era mai riuscito a portarsi a casa Giro, Tour e due classiche Monumento nello stesso anno. Tadej, fuoriclasse totale.
Sport
13 Ottobre 2024
Giro, Tour e due classiche: poker Lombardia, così Pogacar riscrisse storia