Poteva essere il centesimo titolo ATP in carriera per un campione senza tempo, una leggenda, il ponte delle due ere, quella tra Nadal e Federer e quella dei due nuovi fenomeni generazionali, Sinner e Alcaraz. Non è andata così. Non è andata proprio così. Stavolta Nole Djokovic s’è scontrato col numero uno al mondo, il nostro. Il punto esclamativo di un anno senza senso, eccolo trattore e macchina Sinner, che nel momento più complicato complice ricorso Wada ribalta tutto e spiega al mondo perché il tennista che guarda tutti dall’alto verso il basso sia Tricolore. Cosa stiamo vivendo. Orgoglio e vanto azzurro. La finalissima dei Masters 1000 di Shanghai è tutta italiana, la vince Sinner, che trionfa ancora nonostante tutto giocando una partita perfetta. Nervi saldi e freddezza, se n’è accorto pure Nole. Vince al tiebreak al primo set e da lì vola, la schiena di Nole fa il resto e Jannik mitraglia: sei tre al secondo, due set a zero totali, Sinner è campione ancora una volta. Vinto il diciassettesimo titolo in carriera, settimo dell’anno, diventa l’unico italiano e l’unico ad aver battuto Djokovic in finale a Shanghai. Ma non è finita, perché come se fosse un passaggio di consegne diventa altresì l’unico ad aver battuto due volte in finale consecutivamente proprio Nole, dopo gli Internazionali. A soli 23 anni, soprattutto, è il più giovane trionfatore a livelli così alti, come i Masters 1000 di Shanghai. Contro tutto e tutti. Contro Nole e contro Wada. Una settimana dopo gli sforzi del China Open. Sinner è un marziano.
Sport
13 Ottobre 2024
Nole, questo è Jannik! Marziano Sinner, presi pure i Masters 1000 di Shanghai
Una macchina perfetta, contro tutto e tutti, contro Wada e una leggenda come Nole: il numero uno al mondo sempre più nella storia del tennis mondiale