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    13 Ottobre 2024
    Nole, questo è Jannik! Marziano Sinner, presi pure i Masters 1000 di Shanghai
    Una macchina perfetta, contro tutto e tutti, contro Wada e una leggenda come Nole: il numero uno al mondo sempre più nella storia del tennis mondiale

    Poteva essere il centesimo titolo ATP in carriera per un campione senza tempo, una leggenda, il ponte delle due ere, quella tra Nadal e Federer e quella dei due nuovi fenomeni generazionali, Sinner e Alcaraz. Non è andata così. Non è andata proprio così. Stavolta Nole Djokovic s’è scontrato col numero uno al mondo, il nostro. Il punto esclamativo di un anno senza senso, eccolo trattore e macchina Sinner, che nel momento più complicato complice ricorso Wada ribalta tutto e spiega al mondo perché il tennista che guarda tutti dall’alto verso il basso sia Tricolore. Cosa stiamo vivendo. Orgoglio e vanto azzurro. La finalissima dei Masters 1000 di Shanghai è tutta italiana, la vince Sinner, che trionfa ancora nonostante tutto giocando una partita perfetta. Nervi saldi e freddezza, se n’è accorto pure Nole. Vince al tiebreak al primo set e da lì vola, la schiena di Nole fa il resto e Jannik mitraglia: sei tre al secondo, due set a zero totali, Sinner è campione ancora una volta. Vinto il diciassettesimo titolo in carriera, settimo dell’anno, diventa l’unico italiano e l’unico ad aver battuto Djokovic in finale a Shanghai. Ma non è finita, perché come se fosse un passaggio di consegne diventa altresì l’unico ad aver battuto due volte in finale consecutivamente proprio Nole, dopo gli Internazionali. A soli 23 anni, soprattutto, è il più giovane trionfatore a livelli così alti, come i Masters 1000 di Shanghai. Contro tutto e tutti. Contro Nole e contro Wada. Una settimana dopo gli sforzi del China Open. Sinner è un marziano.