Uno dei personaggi più discussi da tanti, tanti anni di calcio italiano. Uno dei personaggio più folkloristici. Il classico che viene annoverato tra chi, per una motivazione o per l’altra, evidentemente non ha rispettato il potenziale che in tanti gli additavano ad inizio carriera. Problemi caratteriali, carattere esuberante ed evidentemente poca predisposizione al puro professionismo. Così vien narrato, descritto e comunemente detto. Di Mario Balotelli. Ed effettivamente, gli ultimi anni, quelli della piena seconda parte della sua carriera, sono stati un abisso: dagli anni di Inter, Man City, Liverpool e Milan ecco il precipizio, fino alla retrocessione a Brescia, la B a Monza fino al piccolo Sion in Svizzera. Parziale redenzione, a sentirsi ancora calciatore, in Turchia. Adesso, svincolato, cerca squadra. Cerca opportunità nonostante le sue 34 primavere. Ma un nome così, nonostante le descritte premesse, evidentemente fa ancora gola a qualcuno in A. Soprattutto a chi per esigenze e infortuni è costretto a guardare e magari ad attingere dal mercato degli svincolati. Ed ecco che per la Serie A e Mario Balotelli torna reciproca suggestione. E c’ha pensato il Torino, rimasto a corto posto l’infortunio del suo capitano, Duvan Zapata, crociato e sette mesi. Ma solo piccoli contatti, forse un flirt al momento arrestato sul nascere. Al momento chi ci pensa seriamente è il Genoa che, senza Maly e Vitinha, è costretto a cercare altre punte e mezze punte. Evidentemente il solo Pinamonti non basta. Ecco che con Balotelli più di qualche contatto. Settimana di sosta per le nazionali fa rima anche con questi concetti. I prossimi giorni saranno decisivi per capire se ogni potenzialmente resterà semplice contatto o sboccerà in qualcosa di più succulento.