Sembrava esser tornato ciel sereno ad inizio stagione, dopo un’annata tormentata, tra campagna abbonamenti record a tratti entusiasmante a manifestare la storica vicinanza del pubblico nerazzurro alla squadra e qualche risultato pesante e positivo come la prestigiosa vittoria d’Avellino, invece il Latina Calcio è ripiombato nelle tumultuose sabbie mobili. Terza sconfitta consecutiva, stavolta ancor più gravosa: a Benevento è stata una vera e propria grandinata, imbarcata, mazzolata. Scegliete il termine o metafora calcistica che più gradiate ma fatto sta che questa resta la sostanza: un’umiliazione. Cinque a zero per le streghe giallorosse e tumulto, contestazione, ore tremende per il club nerazzurro. Un’umiliazione per nulla digerita dalla piazza. Che prima ha attaccato il team sui social, poi s’è radunata e tra fumogeni e addirittura due bombe carta esplose a piazza Prampolini. Insomma, un inferno. La pazienza è finita. La frangia più bollente della tifoseria nerazzurra ha immediatamente chiesto un confronto con la squadra ieri sera, scortata dagli agenti di polizia che hanno suggerito al team di restare nel centro sportivo prima che, alla fine, Padalino e DS Patti hanno scelto d’uscire, almeno solo loro due, per assecondare la richiesta di confronto con diversi ultras. Serviva una scossa, probabilmente la squadra andrà in ritiro. Terzultimo posto ad una sola lunghezza dall’ultima posizione. Contesto drammatico. Reso ancor più tale dal prossimo avversario. In concomitante terribile posizione, sabato prossimo al Francioni arriva Team Altamura. Non proprio una squadra qualsiasi, torna Di Donato, passione del club e parentesi più felice degli ultimi anni. Un dramma. Mors tua Vita Mea.
Sport
14 Ottobre 2024
Latina, cappotto a Benevento: contestazione, inferno e bombe carta