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    Sport
    16 Ottobre 2024
    Giulia Fava, vanto cittadino: impresa Luna Rossa, Civitavecchia ancora orgoglio azzurro
    La storia della Trimmer cresciuta sul lungomare civitavecchiese, campionessa e tassello determinante della straordinaria America's Cup conquistata dalle italiane nelle acque di Barcellona: adesso anche lei a tutti gli effetti tra le celebrità dello sport locale

    Una delle storie più belle dell’anno sportivo azzurro l’ha scritta Luna Rossa Pirelli Prada femminile. Campionissime dell’America’s Cup rosa, quelle per donne e ragazze, campionissime della competizioni velistica più prestigiosa al mondo. Se i maschi, per quanto straordinari, alla fine di stremanti regate hanno conquistato sì ma poi perso la finale maschile con IDEOS, quella femminile disputata sempre nelle fascinose e mediterranee acque di Barcellona, a dispetto dei colleghi maschietti giocata a gara secca e non certamente alla meglio delle tredici, l’ha vinta proprio Luna Rossa. Per un momento straordinario per la vela italiana, per la prima volta campionissima in termini rosa. Un progetto partito da tanti anni, un’ambizione e quei valori quella di far parte di Luna Rossa, tanto che fosse impossibile non far squadra, godersi il momento e abbracciarsi, con quella motivazione tanto sognata da una vita intera di rappresentare l’Italia e renderla celebre nella sua disciplina. Ed in un momento così straordinario, specialmente quando si parla di vela, c’è un’istituzione di questo sport che torna per interprete protagonista tra le maggiori copertine italiane. Parliamo di Civitavecchia, ancora una volta al centro del prestigio della vela non solo nazionale ma a questo punto internazionale, perché parliamo della trimmer del team Luna, Giulia Fava (nella foto d’articolo la seconda ragazza a destra, colei che alza la coppa). Storia di una bambina che a 6 anni, passeggiando per il lungomare di Civitavecchia altezza Pirgo, ammirava con suo fratello questi coraggiosi velisti incamminarsi danzando tra le onde fino all’orizzonte. Quel che è bastato, una scintilla fin dall’età più tenera, per far scoccare la fatidica scintilla ed innamorarsi di questo sport. E allora la scelta di sposare il suo primo Optimist, provato all’età di sette anni: da lì non è più scesa. Quella voglia di migliorare, quell’ambizione costante, quella motivazione che l’ha spinta per tutta l’adolescenza. Lei, esponente di spicco e orgoglio ormai da anni del movimenti velistico civitavecchiese, nel 2017 vince il premio Veterani dello Sport, conferito dalla suo città. Crescendo, prima tra il 420 e quindi successivamente col Nacra 15, ha dovuto vincere due bronzi mondiali, un argento europeo nella categoria e disciplina precedentemente citata e quindi altri due tra mondiale ed europeo nella seconda descritta. L’umiltà e quella costante voglia e predisposizione a pensar di poter apprendere da chiunque, l’acume e la brillantezza d’aver capito sin dall’inizio del suo percorso nella classe olimpiche che chiunque possa prestarti uno spunto di riflessione o mostrarti un aspetto che avevi sempre sottovalutato. Non parliamo di un’atleta normale, parliamo di una persona attenta ai dettagli, alla progettazione, alla capillare preparazione per conseguire ogni obiettivo; ha pertanto scelto di studiare al fianco dell’attività che l’ha resa celebre, pensate, s’è infatti laureata nel tempo in Scienze Biologiche Ambientali, materia che rispecchia la sua innata indole verso l’esplorazione di dettagli e nuovi orizzonti. Quegli orizzonti che l’hanno portata a Barcellona, convocata dalla nazionale italiana, Luna Rossa, per la prima volta. Lei, trimmer. Il suo contributo è stato straordinario. Unione che fa la forza e copertine per tutte, anche per lei. Il resto è storia. Una storia planetaria. Una storia internazionale. Una storia nazionale. Una storia civitavecchiese. Già, adesso andrà annoverata anche lei tra le altre storiche e grandissime celebrità dello sport civitavecchiesi degli ultimi decenni: non solo Tizzo o calciatore Blasi, nella vela non solo Camboni, adesso la regina diventa Fava.