SORIANO – Si è sicuramente fatto notare Damiano Sartori, tiktoker di non grandissima fama, ma che ha comunque un suo seguito sulla piattaforma social. Tra i suoi ultimi video non è passato inosservato ai sui follower – tra cui moltissimi detrattori – quel che aveva scritto.
“Dall’ex carcere di Soriano volevo dirvi che prima esistevano le pene di morte… ora basta solo qualche mio video su TikTok. Diamo che vi è andata di lusso”. Questa la scritta in “sovraimpressione” del video girato all’interno del castello Orsini di Soriano nel Cimino.
Un passaggio davvero breve – il suo – tra quel luogo e l’attivissimo carcere di Mammagialla, oggi “Nicandro Izzo”, a Viterbo, dove Sartori è stato condotto in seguito alla scazzottata e all’aggressione nei confronti di alcune persone durante la Sagra della Castagna.
Nei suoi ultimi video non mancano ovviamente commenti particolarmente “cattivi”, ricchi di insulti e accuse rivolte all’uomo, padre di due bambini piccoli, che si è subito “fatto riconoscere” non appena giunto nella Tuscia. Parole poi confermate anche dagli accertamenti dei carabinieri, intervenuti sul luogo del misfatto.
Stando alle dichiarazioni di chi l’ha intravisto a Soriano, Sartori “era strafatto” e sarebbe giunto alle mani solo perché la sicurezza non l’avrebbe fatto entrare in una via momentaneamente chiusa al traffico. Tutto, come aggravante, sarebbe accaduto davanti alla famiglia, tra cui i due bambini piccoli, che effettivamente compaiono in ogni video girato a Soriano prima della violenta lite.