A tratti uno dei centrocampisti più forti visti e ammirati sui campi di Serie A dell’ultimo decennio. O forse, quello precedente. Nell’esattezza dai 2010 ai 2020. Un motore, una macchina, un cocktail di potenza e classe, perentoria e strutturale, a disposizione dei suoi allenatori. Un perno della nazionale olandese, intelligenza calcistica e tattica fuori dal comune. Poi ancora una volta, anche in questo caso, quei maledetti gravosi infortuni a distruggere, quantomeno a determinati livelli precedente descritti, una carriera che avremmo, anche noi giornalisti addetti ai lavori, incensare in tutt’altra maniera. Lascia oggi infatti ufficialmente il calcio una Lavatrice, anzi, La Lavatrice, Kevin Strootman, che fu così definito ai tempi della Roma dal suo allenatore, Rudi Garcia. Quel che ammirammo tutti del Kevin “prime” in quell’oramai amaramente remoto 2013/14 luccica ancora negli occhi di tutti noi. Sei mesi stellari a ricostruire, lui da perno, la Roma dalle macerie del 26 maggio, lui, proveniente dal PSV, per quella che fu scelta coraggiosa, che forse molti in quel momento storico e specifico non avrebbero fatto o compiuto. Quel coraggio, quell’ardore e quell’attaccamento, quella voglia di innamorarsi di un popolo che ha sempre apprezzato tutto questo, ha sempre manifestato lui enorme affetto e vicinanza. Poi l’inizio dell’incubo, quell’infortunio e quei crociati: non fu mai più, nonostante ottimo livello 16/17 Spalletti 2.0, il calciatore mostruoso di prima. E allora iniziò a girovagare, ancora con la motivazione di calcare i campi di Serie A che orgogliosamente con coraggio aveva scelto: prima Marsiglia, poi Cagliari e Genoa. La crescita e l’esplosione ad Eindhoven, l’apice a Roma: il romanismo resta calderone che non dimentica, splendido tributo infatti maggio scorso accompagnato da DDR sotto la Curva Sud. Svincolato da quest’estate, senza ricevere alcuna offerta stuzzicante, oggi in pieno ottobre ha deciso di dire basta, a 34 anni suonati. La decisione in un romantico post social arrivato attorno all’ora di pranzo in cui ha salutato sentimentalmente tutti i club per cui ha militato nel corso della sua carriera da calciatore professionista. Lascia dunque il calcio pure Kevin Strootman, esempio e leader dentro e fuori dal campo. Calciatori che ogni allenatore vorrebbe nello spogliatoio. Professionismo puro e straordinario. Ma, in chiosa, eccoci dolorosamente qui a narrar la fine della carriera di un altro calciatore che, senza infortuni, avremmo senz’altro esaltato o incensato molto di più.
Sport
18 Ottobre 2024
Leader, valori e rimpianti: AS Roma, lascia il calcio il tuo Kevin Strootman
Infortuni e crociati che influirono sulla carriera di un professionista straordinario: a 34 anni appese gli scarpini al chiodo pure la "Lavatrice", esempio mai dimenticato dal popolo romanista