L’imponderabile. Perché stavolta, indipendentemente dal netto divario di quoziente tecnico che sussiste tra chi rappresenta il basket italiano a livello di club all’estero coi top europei, nessuno poteva aspettarsi una notte, una delusione del genere. Una delle gare che diventano più iconografiche e più indimenticabili della storia recente d’Eurolega, una delle rimonte più sorprendenti e senza precedenti degli ultimi anni, senza ombra di dubbio. E stavolta, chi accusa e chi incassa, emanando manifesto tutt’altro che da andarne fieri in giro per l’Europa, è un’italiana. Una delle due azzurre in Eurolega: non le Vu Nere di Bologna, in campo questa sera col Monaco, bensì Milano. Ed a trafiggere cuori e prendersi copertine diventa coach Trincheri che bissa il successo felsineo sempre nel suo Bel Paese soltanto qualche giorno dopo. Ma stavolta lo fa sfidando la storia. Perché, già, nello specifico parliamo della seconda rimonta più grossa, clamorosa, corposa, mediatica della storia dal 2007 ad oggi, nella storia dell’Eurolega. Due periodi perfetti per Milano, avanti in pieno terzo tempo per 62-35, pensate voi. Prima che succeda l’imponderabile. Un blackout totale e Zalgiris che inizia a credere, punto dopo punto, tripla dopo tripla, all’impresa impossibile. A sgretolare una Milano che non sa più ritrovarsi. Gli sguardi attoniti, dei cestisti e del pubblico d’Assago. I lituani sentono l’odore del sangue e approfittano del grottesco. E del dramma Olimpia. Inermi. Colpo su colpo. Senza reagire. Solo Shields prova da solo a rimettere in piedi e cancellare una serata che passerà alla storia, in negativo per il nostro Basket. Ma niente da fare. L’impresa è completata. 85 a 82 per Zalgiris. Clamoroso. Tutto vero. L’impresa di quelli di Kaunas, il suicidio di Milano. Passerà alla storia. Notte fonda. Ma non solo. Weekend fondo. In silenzio. Una parentesi dolorosissima del Basket italiano.