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    Sport
    18 Ottobre 2024
    Settebello, tensione e dolore: proteste olimpiche, sospeso per sei mesi e niente Mondiale
    La rabbia furente dei quarti persi a Parigi con l'Ungheria, nonché la scelta di dar le spalle agli inni vs Spagna, costa cara alla Nazionale italiana di pallanuoto del civitavecchiese Marco Del Lungo: momento drammatico per la pallanuoto azzurra

    Una delle parentesi obiettivamente più dolorose e negative dello sport azzurro. Specialmente per uno degli sport dove il Bel Paese storicamente e tradizionalmente eccelle. La pallanuoto. Il marchio del Settebello. E la pagina in questione in questo caso la scrive proprio la Nazionale italiana di pallanuoto. Partiamo dalla notizia più forte, quella delle ultime ore, prima di narrare, argomentare e descrivere. Il Settebello è stato squalificato: sospeso sei mesi e già fuori dalla prossima Coppa del Mondo. Già, proprio quel Settebello che per Civitavecchia continua a significare tanto perché a difender i pali della Nazionale italiana di pallanuoto continua ad esser quell’istituzione dello sport locale, cittadino e proprio azzurro chiamata Marco Del Lungo, ormai da anni e anni erede di Tempesti. Arrivata infatti la sentenza che va a punire le palesi, plateali e fortissime proteste azzurre in occasione della sfida persa nelle Olimpiadi di Parigi ai quarti di finale contro l’Ungheria, proteste risalenti per l’appunto al sette agosto che scaturirono una rabbia dal gruppo azzurro protratta fino agli appuntamenti successivi in particolare quello con la Spagna che narrò il sette azzurro dare le spalle alla direzione di gara nel momento degli inni in segno di vibrante e mediatica rivolta continua. Il pugno pallanuotistico internazionale è stato durissimo: l’Italia avrebbe infatti violato l’art. 5 del World Aquatics Integrity Code, da ciò dirette conseguenze che significano umiliazione e dolore per un nobile movimento sportivo azzurro. Momento che, per ragione o per torto, influisce sul nostro movimento natatorio, soprattutto pallanuotistico. E fa male, a tutti. La Federnuoto ha già annunciato che non farà ricorso, di seguito il comunicato: “L’Aquatics Integrity Unit della World Aquatics ha comminato 6 mesi di squalifica al Settebello, con un ammenda di 50.000 dollari da pagare entro il 15 gennaio 2025 (e altri 50.000 dollari condizionati a future infrazioni commesse entro il 17 ottobre 2026) per la protesta avvenuta alle Olimpiadi di Parigi in seguito al grave errore tecnico di arbitri e VAR che ha compromesso il percorso della nazionale di pallanuoto eliminata nei quarti di finale contro l’Ungheria. La squalifica inizia il 17 ottobre, oggi. Come è noto i ricorsi avanzati dalla Federnuoto nelle 36 ore successive alla partita, seppur respinti, avevano portato all’ammissione da parte degli organi preposti della World Aquatics della mancanza di violenza e intenzionalità nell’azione di Francesco Condemi, che dunque era regolare. Infatti il giocatore non è stato squalificato per le partite successive, ovvero le semifinali e finali per il quinto/settimo posto. Pertanto il 3-3 segnato dall’attaccante del Settebello contro l’Ungheria era valido; l’attaccante non sarebbe dovuto essere espulso, l’Italia non avrebbe dovuto giocare 4 minuti in meno, i magiari non avrebbero dovuto beneficiare del rigore del 4-2. Ciò premesso, ed acquisiti gli atti, la Federnuoto non farà ricorso. Nel contempo ribadisce la necessità che la giuria abbia a disposizione strumenti tecnici di alto livello professionale, onde evitare la possibilità che si ripetano errori tanto clamorosi quanto lesivi per l’immagine della pallanuoto. La Federnuoto, consapevole delle potenzialità della squadra nazionale e condividendone le ambizioni, coglie l’occasione per ringraziare dirigenti, tecnici, atleti e staff per il percorso del triennio 2021-2024 durante il quale sono stati conquistati due argenti mondiali, un bronzo europeo ed è stata vinta per la prima volta la World League”.