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    Cronaca, Gusto
    18 Ottobre 2024
    Viterbo – All’Osteria del Vecchio Orologio menzione Slow Food per cucina e tradizione

    Il locale in pieno centro medievale è stato menzionato sulla Guida alle Osterie d’Italia 2025

    VITERBO – Sono più di 1900 i locali recensiti dalla nuova Guida alle Osterie d’Italia edita nella sua trentacinquesima edizione da Slow Food.

    Tra chiocciole e riconoscimenti lungo lo Stivale, alla città di Viterbo è arrivata una menzione per l’Osteria del Vecchio Orologio. Ad annunciarlo il proprietario e resident chef Paolo Bianchini :”È un grande onore ed una immensa responsabilità essere l’unico ristorante della città di Viterbo  recensito nella guida Osterie d’Italia. A dicembre compiremo 20 anni e sto pensando di fare una grande festa con tutti i produttori e gli amici che hanno creduto in me e nella mia proposta enogastronomica.Il mio è un lavoro molto difficile dove non esistono domeniche libere, feste comandate libere e che mette a dura prova gli affetti che riempiono le nostre giornate.Questo risultato lo dedico a mia figlia e alla mia famiglia che mi ha sempre sostenuto e per la quale tutti i giorno trovo la forza e l’ispirazione per continuare questo viaggio d’Amore nei confronti della mia meravigliosa terra. La  Tuscia viterbese.

    Un grazie di vero cuore ai miei collaboratori che mi sopportano tutti i giorni”.Menzione riconosciuta per le seguenti ragioni:”Osteria contemporanea in pieno centro storico all’interno di un meraviglioso palazzo del ‘600 con tre arcate in pietra, arredamento semplice ed essenziale”.I piatti della tradizione partono da “innumerevoli prodotti d’eccellenza della zona”.Piatti dedicati alla Tuscia viterbese. Tra i consigliati dalla Guida: il crostino con coregone affumicato, burro salato, cipolla caramellata e i lombrichelli con crema di broccoli e ragù di Susianella, salume tipico di Viterbo, prodotto in quantità limitata. Tra i secondi il coniglio leprino viterbese di produzione locale con castagne e guanciale.

    Per finire con il gelato all’aleatico specialità dell’Oste.

    «Le osterie sono luoghi autentici e accoglienti, sono luoghi di pace diversi da tutti gli altri e noi faremo di tutto per tutelarli» ha dichiarato Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia.

    Osti che sono parte di una comunità, quella in cui si riforniscono: dai contadini agli allevatori e ai casari, tutti parte integrante della missione di tutelare e promuovere eccellenze e biodiversità che rendono unico ogni luogo.

    Cucina territoriale, selezione degli ingredienti e accoglienza genuina che ha visto per la provincia di Viterbo Chiocciole Slow Food per i seguenti locali: Il Casaletto di Grotte Santo Stefano, Il Calice e la Stella di Canepina,  La Piazzetta del Sole di Farnese e Trattoria del Cimino a Caprarola.

    B.F.