La serata più difficile e complicata di questo inizio di stagione dell’Arsenal, senza ombra di dubbio. I Gunners naufragano a Bournemouth, venti da Canale della Manica, traditi stavolta dall’ingenuità di colonna Saliba e trafitti nella ripresa dai colpi d’una rivelazione come le Cherries di Iraola: voce grossa e due a zero, strameritato. Questo il risultato più sorprendente ed eclatante del sabato di Premier, coi Gunners che nel terzo anno del controrilancio alle loro ambizioni Premier devono masticar boccone decisamente amarissimo. Arteta che, comunque si concluda l’ottava giornata d’NBA, resterà terzo. Adesso rinsaldare compattezza e digerire delusioni: martedì testa Champions, Shakhtar all’Emirates. Premier che prosegue con le grandissime chiamate ancora a scendere in campo. E lo faranno soltanto domenica. Domani la super sfida sarà quella tra Liverpool e Chelsea, proprio a proposito di rivali dei Gunners; Maresca al primo esame di maturità, in casa della prima della classe, che stavolta sogna di infilarsi fino all’ultimo respiro nella designata lotta e volata finale tra le due favoritissime (argomenti e progetti degli ultimi anni alla mano), Arsenal e Manchester City (domani Guardiola in casa Wolves). Chi resta ancora nel mucchione è l’Aston Villa di Emery, tra punti su punti e continuità straordinaria, sulla splendida lunghezza d’onda del miracoloso quarto posto della passata stagione: altro che favola, altro che favola di una sola annata. Anche oggi, nonostante ancora sotto, gran rimonta a Craven Cottage: Fulham ribaltato 3-1, timbra ancora e sempre Ollie Watkins. Ed a dispetto del Villa, a proposito di realtà, non fa lo stesso il Newcastle: eterno Welbeck, fastidioso per tutti, 1-0 Brighton a St James’, Seagulls che continuano a salire, volare sempre più alti. Continuità in coda anche per l’Everton: alla fine solidità Dyche paga sempre, due a zero in casa del piccolo Ipswich e dopo un inizio di stagione sfortunatissimo Blues che provano a scappare definitivamente dalle sabbie mobili. Pirotecnico successo del Leicester a Southampton, col 3-2 di Ayew che al 98′ fa esplodere il settore ospiti delle Foxes; esplode così come il Tottenham nella sua discontinuità, che dopo le follie di Brighton ne rifila ben quattro in rimonta al West Ham, notte fonda per Lopetegui fin qui scelta e operato al di sotto delle aspettative. In chiusura, una delle segnalazioni più rilevanti del sabato arriva da Old Trafford, stavolta meno teatro degli incubi: soffrendo e ribaltando, balbettando e faticando, il Manchester United di Ten Hag (un altro clamorosamente resistito alla sosta, ndr) è ancora vivo e prova a risalire la china. Due a uno in rimonta sul piccolo ma ostico Brentford: ad inizio ripresa Garnacho pareggia e Hojlund si sblocca, tre punti chiave per riaccendere barlume di speranza, Zirkzee solo desolante panchina.
Sport
19 Ottobre 2024
Premier, sorpresona a Bournemouth: ventosa Manica, naufragio Arsenal. Domenica Man City e Liverpool-Chelsea