VITERBO – Dall’Eremo della Palanzana, dove Monsignor Carlo Maria Viganò potrebbe ancora essere rifugiato dopo le diatribe e le scomuniche provenienti dal Vaticano, torna a parlare, stavolta per appoggiare la candidatura a Presidente degli USA di Donald Trump.
“L’arcivescovo già Nunzio Apostolico negli Stati Uniti d’America”, come ancora si definisce lo stesso Viganò, da sempre schierato contro papa Bergoglio, ha da poco divulgato una lettera aperta a tutti i suoi seguaci e follower.
“Votare per Donald Trump significa prendere fermamente le distanze da una visione anticattolica, anticristiana e antiumana della società – leggiamo nel testo – Significa fermare chi vuole realizzare una distopia infernale, peggiore di quella annunciata da George Orwell. E significa anche, non dimenticatelo, accordare fiducia, perché il Presidente Trump sappia che il voto massiccio dei Cattolici e dei Cristiani che lo ha riportato alla Casa Bianca deve essere la premessa per un più incisivo impegno in difesa della vita dal concepimento alla morte naturale, in difesa della famiglia tradizionale, in difesa del diritto dei genitori all’educazione della prole, in difesa della Fede e dell’identità culturale della Nazione”.
Un endorsement a tutti gli effetti, che non mancherà di rinfervorare le moltissime persone che seguono tutt’ora Carlo Maria Viganò nella sua “crociata” contro l’attuale capo della Chiesa Cattolica, da lui più volte accusato di essere – addirittura – un servo “del nemico”.
“Questa volta dovete scegliere tra due modi radicalmente opposti di concepire il governo della vostra Nazione: siete chiamati a scegliere tra la democrazia e la dittatura, tra la libertà e la schiavitù”, leggiamo ancora nella lettera dell’ex Nunzio Apostolico.
Nel frattempo, la distanza tra la candidata democratica Kamala Harris e il repubblicano Donald Trump si riduce ad appena un punto, con la caccia agli elettori fuori dalla base che prosegue a tamburo battente.
Le elezioni USA si terranno il 4 novembre prossimo.