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    Cronaca, Salute
    24 Ottobre 2024
    “Avrò cura di te”: parte da Bagnoregio il nuovo modello di assistenza agli anziani

    BAGNOREGIO – Oggi alla Casa del vento di Bagnoregio si è parlato dell’assistenza sanitaria e sociale dedicata alla popolazione anziana e alla fragilità, con l’incontro Avrò cura di te: evento realizzato dalla Asl di Viterbo, in collaborazione con la Pastorale della salute della Diocesi di Viterbo e con l’associazione Juppiter.

    Oltre alla presenza di illustri rappresentanti istituzionali e accademici, che hanno offerto spunti di riflessione e proposte concrete per migliorare l’assistenza sanitaria e sociale dedicata alla popolazione anziana, nella meravigliosa location bagnorese numerosi sono stati i partecipanti provenienti dai centri anziani dei comuni della Teverina.Al termine dei saluti istituzionali del sindaco Luca Profili e del prefetto Gennaro Capo, il vescovo di Viterbo Orazio Francesco Piazza ha introdotto i lavori, con un intervento incentrato sulla dignità della persona e sui valori relazionali. “La fragilità non è un limite, ma è uno spazio vitale – ha detto monsignor Piazza -. La persona è un dono, ma è anche un progetto. Nel contesto sociale attuale si rischia di non essere attenti alle fragilità e il cambio di prospettiva, che ci propone la Asl, da questo punto di vista, indica una strada da percorrere insieme. Ma occorre uno sforzo sinergico di comunità, a tutti i livelli. La sinergia risolve le fragilità”.

    A seguire, Alessandro Chierchia, dirigente amministrativo della Direzione strategica della Asl, ha parlato dei servizi e delle azioni di prevenzione dedicati alla popolazione anziana. “Conciliare le risorse e dare delle risposte efficaci ai bisogni, nuovi e crescenti, della popolazione cronica e anziana – ha detto Chierchia -, sono due obiettivi che devono andare di pari passo. Lo stiamo facendo con lo sviluppo della rete territoriale, anche grazie agli investimenti resi possibili con i fondi Pnrr per oltre 34,5milioni di euro. Un lavoro importante, reso ancora più necessario con la pandemia, che sta producendo risultati concreti, attraverso la creazione delle Centrali operative territoriali (nella Tuscia sono 3 e già operative), la realizzazione della case e gli ospedali di comunità, la presenza delle Unità di cure primarie nel territorio e il potenziamento dell’assistenza domiciliare”.Il programma è poi proseguito con l’inviato del quotidiano Avvenire, Pino Ciociola, e con il suo intervento: Ieri, oggi, anziani. E domani. “Se gli anziani sono vita e contano  – ha commentato – dobbiamo curarli. O, meglio, prendercene cura. Se li ascoltassimo di più, gli anziani, non faremmo male, perché sono portatori di esperienza e saggezza”.Dopo la relazione del professore di Geriatria e gerontologia dell’università La Sapienza di Roma, Vincenzo Marigliano, sull’anziano fragile e sulla valutazione multidimensionale, i lavori della mattina sono stati conclusi dal commissario straordinario della Asl di Viterbo, Egisto Bianconi.“Quello che abbiamo voluto condividere oggi a Bagnoregio – ha detto il commissario straordinario Bianconi – è un modello di sistema sanitario, sempre più orientato al territorio e alla casa come primo luogo di cura. Una offerta di salute che sia più vicina alle persone e ai loro bisogni, in una società che sta cambiando, non solo demograficamente. Per questo il modello che stiamo attuando è carico di un bagaglio di valori, nei quali credo fortemente e che partano dal concetto di noi, come comunità. Prendersi cura, significa farlo a tutti i livelli, alleggerendo anche il carico per le famiglie e creando un sistema di protezione e di integrazione sociale, che veda al centro la popolazione anziana della Tuscia.

    Ma, per raggiungere questo obiettivo, la Asl da sola non basta. Occorre uno sforzo di tutti gli attori impegnati su questo fronte, a partire dalle amministrazioni locali, dai medici di medicina generale e anche dalle associazioni di volontariato. Oggi abbiamo voluto piantare un primo seme e stimolare una discussione sugli strumenti, sui percorsi, sui nodi della rete da intrecciare, per crescere insieme come comunità, con i valori solidaristici che, da sempre, sono parte integrante e distintiva della nostra provincia”.

    Nella sessione pomeridiana, il convegno è terminato con un focus specifico sui servizi territoriali offerti ai comuni del Distretto A della Asl, attraverso un approfondimento, curato dal direttore del Distretto Ivano Mattozzi, sui progetti e sulle iniziative rivolte alla cura e al supporto degli anziani.