CECCANO – C’è anche il sindaco di Ceccano, Roberto Caligiore, tra gli arrestati nell’inchiesta, diretta dall’ufficio di Roma della procura Europea e coordinata dal Servizio Centrale Operativo della Polizia, che ha portato alla luce un articolato sistema corruttivo legato ai fondi del Pnrr. Oltre al sindaco tra i destinatari delle misure ci sono anche funzionari e dipendenti comunali.
Gli investigatori della Squadra Mobile di Frosinone hanno eseguito in totale 13 misure cautelari personali e sequestri, su disposizione del gip del Tribunale di Frosinone nei confronti di un gruppo di persone gravemente indiziate di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione. Dieci persone sono finite ai domiciliari mentre altri tre sono state sottoposti a misure interdittive di divieto di esercizio della professione, imprese e uffici e sono accusate di aver concluso contratti di collaborazione con la pa.
Insieme alle 13 misure cautelari la Polizia ha eseguito il sequestro preventivo finalizzato alla confisca dei proventi illeciti incamerati dai membri dell’associazione, per un importo di oltre 500.000 euro.
L’inchiesta rappresenta uno dei primi risultati delle attività investigative coordinate dalla procura europea (Eppo) sul reato di corruzione legato a fondi Pnrr. Secondo quanto emerso dalle indagini, alcune persone esterne all’amministrazione comunale hanno potuto pilotare alcuni importanti appalti, incontrando i favori e la complicità del sindaco e di rappresentanti di quei settori comunali dove venivano gestiti i fondi destinati alla realizzazione di opere e servizi.
L’associazione a delinquere è stata in grado di gestire illecitamente una serie di concessioni pubbliche e autorizzazioni e l’assegnazione di appalti pubblici per un valore accertato intorno ai 5 milioni di euro, riscuotendo l’illecita dazione di denaro attraverso un innovativo e articolato sistema di tangenti. Il denaro, riciclato attraverso un sistema di fatturazioni e bonifici verso aziende fittizie, è stato poi monetizzato e consegnato a mano ai vertici dell’associazione.
Gli appalti, a cui gli indagati si sono mostrati interessati, sono finanziati con fondi del Pnrr e con fondi europei per la gestione dell’accoglienza dei migranti. Da qui la competenza in capo alla Procura Europea (Eppo), organismo indipendente dell’Unione europea incaricato di indagare, perseguire e portare in giudizio reati quali frodi, corruzione e riciclaggio che ledono appunto gli interessi finanziari dell’Ue.
L’indagine ha interessato in particolare lavori di riqualificazione del centro storico (666.500 euro), lavori di messa in sicurezza e riduzione del rischio sismico della scuola elementare di Borgo Berardi (440.000 euro) e dei lavori di restauro Castello dei Conti (1.386.000euro), tutti affidati con procedura negoziata senza previa pubblicazione del bando di gara, nonché l’appalto per i servizi di accoglienza integrata per richiedenti asilo e rifugiati.
Per questo appalto, relativo al triennio 2021-2023, la cooperativa in questione ha ottenuto la corresponsione da parte del comune di Ceccano di oltre 1.500.000 euro. Nel solo 2022 la stessa cooperativa ha effettuato in favore di una delle società riconducibili all’associazione criminale bonifici per un totale di circa 60.000euro, per asseriti servizi di pulizie. Le risultanze investigative sono emerse dall’attività tecnica e dal laborioso lavoro di accertamenti finanziari e bancari condotti dalla Sezione indagini patrimoniali del Servizio Centrale Operativo della Polizia.