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    Cronaca, Gusto
    24 Ottobre 2024
    Viterbo e provincia, vinerie e ristoranti nella Guida Gambero Rosso 2025

     

    VITERBO – Nuova Guida Ristoranti d’Italia del Gambero Rosso. Presentata ufficialmente il 21 ottobre è ora disponibile in libreria con il suo viaggio nella ristorazione italiana d’eccellenza. Ristoranti, bistrot, trattorie, enoteche, chef, cantine raccontate nelle 1000 pagine del nuovo volume che affronta il fermento e la trasformazione verso nuovi format che si fondono e interscambiano alla ricerca di un’offerta più snella e “fuori dal piatto” meno ingessata: calore, piacevolezza e spensieratezza, le qualità richieste per accompagnare una gustosa pietanza.

    Tra i locali presenti nella Guida, a Viterbo e provincia troviamo:

    La Parolina di Acquapendente

    Fine dining sulle colline fra Lazio, Umbria e Toscana gestito da Iside De Cesare e Romano Gordini. “Ristorante elegante, anche nei piatti, senza perdere di vista l’importanza del gusto pieno e riconoscibile. La cucina è dedicata al territorio, dal finto caviale conlenticchie di Onano al risotto con pesche lavanda e pomodoro. Non manca il pescedel Lago di Bolsena e una nutrita selezione di Champagne”.

    Il Bocconcino a Bagnoregio

    “Locale a gestione femminile. Ambiente intimo e inaspettato giardino “segreto” Cucina territoriale.”Carni di Chianina in primis, e a quelli dell’azienda agricola di famiglia”.

    La Piazzetta a Calcata

    Legumi, verdure dell’orto o comunque a km zero secondo la filosofia del proprietario. Piatti della tradizione laziale. Il tiramisù è ricetta di Nonna Antonia.

    Agriristoro Il Calice e la Stella a Canepina

    Da assaggiare i suoi maccaroni alla canapa, conosciuti anche con il nome di fieno (foto sopra) o “fini fini” come recita la Guida. Un primo piatto della tradizione locale ad accompagnarli: “la disponibilità e la cortesia di Felice Arletti (cuoco e patron) sono disarmanti, così come la sua filosofia di vita e di lavoro”.

    Rosso Vignale a Canepina

    Tra hamburgheria e ristorante, due anime dello stesso locale. In cucina il giovane chef Tiberio Proietti, “autodidatta, che non si stanca mai di ricercare e sperimentare giocando con gli ingredienti, studiando nuovi abbinamenti”. Da assaggiare  l’uovo morbido patate funghi e nocciole, i “maccaroni” al ragù della nonna Marcella, i girasoli di coda alla vaccinara Grana Padano Riserva e limone”.

    Trattoria del Cimino dal 1895 a Caprarola

    “Solida tradizione familiare.  Il clima è conviviale, la cucina attinge con intelligenza ai prodotti della zona. Si comincia con una valida selezione di salumi artigianali e formaggi; tra i primi fatti in casa le pappardelle alla lepre con bacche diginepro o un’ottima versione di pici all’amatriciana”.

    Beccofino a Civita Castellana

    Piatti della tradizione rivisitati e originali. Tra terra e mare.”Cucina dai sapori nitidi, soltanto all’apparenza semplice, fatta di selezione attenta di materie prime, studiati abbinamenti degli ingredienti, cura per l’impiattamento e mano leggera”.

    Languorino a Montefiascone

    Nato nel 2020, la chef ha lavorato in prestigiose cucine, a partire da Heinz Beck e Iside de Cesare.”La filosofia è chiara: ingredienti di cui si conosce il pedigree, menu di mercato con poche voci per non sprecare, sapori riconoscibili e concreti, paste e dolci autoprodotti”.

    Dieci a Nepi

    Dieci è il numero fortunato del giovane chef Jordan Giusti, ma è anche il numero di coperti. Da provare: “Il salame cotto, specialità norcina locale che accompagna un valido risotto allo zafferano. Sorprendente l’interpretazione dell’anguilla, pesce non facile”.

    Nella categoria Trattorie riconoscimento per Riva Felice a Ronciglione, locale che merita una sosta anche per la posizione, proprio sul lago di Vico.

    “Al centro il pesce di lago (anche se non solo) e la tradizione. In primiscon i tortorelli (formato di pasta fresca) con un sugo rosso al coregone, il persico fritto, il luccio alla brace (o fritto), il coregone alla griglia. Tanti anche i sapori di mare”.

    Entra nella Guida il Bistrot di Viterbo

    Noto locale di Luciano Artieri, figlio d’arte nato in una famiglia storica della ristorazione in Tuscia.”Punto di riferimento solido a Viterbo per clienti affezionati che trovano quiun menu ben fatto, ingredienti di qualità al prezzo giusto, una cucina equilibrata e“tranquilla” al passo coi tempi. Si mangia carne e pesce, senzanessun effetto speciale, ma con gusto. Un posto tranquillo che non delude mai e dove cuochi e professionisti scelgono spesso di andare a mangiare”.

    Agriristorante Il Casaletto Grotte di Castro-Viterbo

    Una proposta il cui valore primario è il legame stretto col territorio.I prodotti arrivano in gran parte dai 27 ettari di azienda agricola gestita dai fratelli Stefano e Marco Ceccobelli, proprietari del locale, che seguono pure l’allevamento di maiali.”Carni fresche, würstel artigianali, trippa di suino alla romana, i pizzicotti (gnocchetti di pasta lievitata ricavati dagli avanzi dall’impasto per il pane e la pizza) e il coniglio leprino al finocchietto assolutamente da provare”. 

    gur.me a Viterbo

    Proposta culinaria di mare e terra fatta di passione e ingredienti accuratamente selezionati dall’attenta chef Stefania Mancini, una delle migliori della città.”Si può far tappa anche solo per un aperitivo o per un ghiotto panino gourmet o per il dopocena.Nella carta dei vini etichette per tutte le tasche”.Aggiungiamo che l’attenta e professionale ricerca delle materie prime e i più sofisticati metodi di cottura utilizzati dalla chef rendono questa cucina una delle più apprezzate e ricercate del capoluogo.

    Osteria del Vecchio Orologio a Viterbo

    Sicurezza culinaria in città.

    “Cucina ispirata dal ricettario locale alimentata da prodotti e materie prime della zona. Apartire da Presìdi Slow food come la Susianella (insaccato tradizionale di quinto quarto). Quindi in un menu che cambia insieme alle stagioni, si spazia tra primi della romanità e piatti come i raviolidi borragine con crema di nocciole e tartufo della Tuscia, tra il cosciotto di pollo ripieno allaviterbese e il coniglio leprino farcito con asparagi di Canino e guanciale”.

    Bar Vineria Vignola a Caprarola

    Non distante da Villa Farnese, all’interno dell’antico Palazzo Moscheni si trova questa insegna nata dalla passione di Luigi Picca già sommelier all’Enoteca Pinchiorri di Firenze e all’Enoteca La Torre a Viterbo e Claudia.  “La selezione ammonta a più di 400 etichette, notevoli anche quelle di salumi, formaggi e vari sfizi, ma anche la cucina fa la sua parte con i maltagliati acqua e farina all’amatriciana o alla gricia, il maiale di Cinta senese in porchetta, il coniglio alla cacciatora”.

    Enoteca Quattro Ruote a Montalto di Castro

    Per loro il massimo riconoscimento con tre bottiglie.”Nata dalla passione di Stefano Fioravanti e Letizia Soldani, vero punto di riferimento per gli appassionati di vino.. Filippo, giovane ma già esperto sommelier, accoglie i clienti con competenza e li guida alla scoperta delle centinaia di etichette provenienti dall’Italia e dall’estero.  La cucina di Letizia è un vero e proprio viaggio tra i sapori della Tuscia e della Maremma toscana, con piatti che esaltano ingredienti locali e tradizioni culinarie, dalla classica ribollita alle gustose polpette al sugo, dai salumi di Cinta senese al peposo. Non mancano proposte più creative secondo stagione ed estro del momento”.

    Benedetta Ferrari

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