Roberto Mancini non è più il commissario tecnico della nazionale dell’Arabia Saudita. Poco più di un anno dopo la fuga dai colori azzurri alla ricerca dell’oro faraonico e contratto di 24 milioni netti all’anno, è già finita la storia professionale tra l’allenatore italiano e la nazionale del Medio Oriente. L’annuncio è arrivato ieri sera con uno scarno comunicato proprio della Federazione Saudita: “Il Consiglio di amministrazione della Federcalcio ha raggiunto oggi un accordo che prevede la risoluzione consensuale del rapporto contrattuale. La Federazione ringrazia l’allenatore Roberto Mancini, augurandogli tanti successi nella sua carriera”. Un rapporto che s’è incrinato nel tempo, strascichi e malcontenti reciproci durati troppo negli ultimi mesi, ormai evidenti e insormontabili. La Federazione scontenta per i deludenti risultati ottenuti, l’attacco diretto pubblico e mediatico del Presidente a Mancini, gli attacchi di Mancini stesso a calciatori che “si dovevano prendere la loro responsabilità” e tanti arabi che, in un campionato così ricco e sempre più pregno di stelle, non trovavano spazio nei rispettivi club sauditi. Nove vittorie, sì, ma pure sette pareggi e ben cinque sconfitte. Finita così, 14 mesi dopo. Non è la prima volta che si chiude amaramente o tra mille scorie il rapporto tra Mancini e un club: si guardi l’Inter e quel rapporto ormai ai ferri corti con Moratti, si guardi rescissioni tra Zenit e Galatasaray. 14 mesi dopo la fuga.
Sport
25 Ottobre 2024
Fuga extra lusso già finita: ufficiale, rescissione tra Mancini e Arabia Saudita