Antonio Maria Lanzetti presidente (da 27 anni) uscente con il suo ex vice Alberto Chiovelli (quest’ultimo “gioca in casa”) e l’outsider Giuseppe Cimarello
VITERBO – Chiuso il quadriennio 2021/2024 l’Ordine dei medici di Viterbo e provincia torna alle urne per rinnovare i vertici fino a tutto il 2028. Dopo 4 lustri di governo targato Lanzetti gli iscritti di Viterbo e provincia cercano un sostituto per cambiare passo ad un orine vecchio, obsoleto e soprattutto a conduzione familiare.
Tanto malcontento e mal di pancia soprattutto da parte dei giovani che non vedono nel “vecchio Ordine” la voglia di cambiare, di evolversi e di adeguarsi ad un mondo che nel frattempo si è evoluto.
Antonio Maria Lanzetti rappresenta il jurassico con ben 26 anni di presidenza ininterrotti dove è riuscito praticamente ad annientare un istituto che è più facile trovare chiuso e indisponibile che reattivo. Non è stato, almeno così si narra, di aiuto alle necessità reali di un settore, quello medico, che sta vivendo anche a causa della terribile pandemia del Covid un nuovo corso.
Anche il suo vice, Alberto Chiovelli, andato in pensione ormai da tempo e che ricopre l’incarico ormai dal lontano 2017 non sembra poter dare la sensazione di essere in grado di poter far cambiare il passo e di essere di sostegno alle nuove generazioni.
Soprattutto non è ben visto per come è riuscito, nel corso degli anni, a mettere le “mani” all’interno dell’Ordine piazzando nei ruoli chiave (cioè posti di lavoro in ufficio) affidando posti di lavoro in ruoli chiave e molto vicine a lui. Strettissime. O meglio. All’interno degli uffici dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Viterbo lavorano Rita Botondi compagna di vita di Chiovelli e il nipote di quest’ultima Enrico Fiorentini. Ha ereditato il posto di lavoro da mamma Gilda sorella di Rita che lavorava all’Ordine prima di andare in pensione.
La terza lista è stata presentata da Giuseppe Cimarello direttore del dipartimento cure primarie alla Asl VT che ha cercato di mettere insieme l’esperienza e le nuove leve presentandosi come outsider a queste elezioni che sembrano essere molto sentite.
Per poter affrontare elezioni super partes e democraticamente garantite probabilmente le tre liste ricorreranno ad una commissione elettorale di garanzia con all’interno due esponenti in loro rappresentanza. Non per paura di brogli o magheggi vari ma, visto che si vuole rinnovare davvero, meglio non correre rischi e affidare agli stessi medici il ruolo di preparazione e gestione del seggio.
Per capire capire perché sia giunto il momento di rinnovare basta andare sul sito dell’Ordine e scoprire che le news (cioè lo notizie utili agli iscritti) sono ferme a giugno di quest’anno. Non ci sono riferimenti ad esempio alle tante iniziative intraprese anche a livello nazionale sulle aggressioni al personale sanitario.
Come accade per gli altri ordini professionali, l’Ordine dei medici ha svariati compiti: provvede alla pubblicazione e all’aggiornamento dell’albo; impedisce l’esercizio abusivo della professione; interloquisce con le istituzioni, in particolare con il Ministero della Salute, che vigila sull’Ordine, nel caso in cui siano in atto riforme legislative che toccano la pratica medica; fornisce pareri e indicazioni su controversie professionali, legali e su problematiche fiscali.
È un ente pubblico, organo sussidiario dello Stato, a cui sono iscritti tutti i medici e gli odontoiatri e che ha precisi compiti di Legge: la tenuta degli albi, cioè garantire che quel medico e quel odontoiatra abbiano i requisiti per esercitare la professione; l’onere della conciliazione e la competenza disciplinare in caso di violazione del codice deontologico o, peggio di quello penale, la promozione della formazione permanente e dell’aggiornamento degli iscritti; la rappresentanza della professione verso le autorità, i cittadini comprese le associazioni di rappresentanza e di tutela. L’Ordine è a tutela dei valori della professione, i sindacati tutelano gli interessi dei professionisti.
Si chiude inoltre un ciclo difficile, segnato profondamente dalla pandemia dove, senza paura di smentita, l’Ordine non è stato mai all’altezza del difficile compito che si è trovato a svolgere e del tutto inutile nell’affrontare i problemi che i suoi iscritti (tra vax e no vax) hanno dovuto affrontare trascurando in primis i medici di famiglia. Ha più volte attaccato, invece di collaborare, i vertici della Asl. Non è stato di supporto dei medici in prima linea e non ha partecipato in alcun modo alla lotta dei sindaci territoriali lasciando le incombenze solo ed esclusivamente nelle mani della ASL.
Questa è una grande occasione per debellare il vecchio e guardare al futuro. Vedremo con il voto del 9, 10 e 11 novembre prossimo, soprattutto i giovani, avranno voglia di cambiare davvero questo Ordine obsoleto e al momento inutile o cercare di cambiare e riportarlo ad essere protagonista e punto di riferimento della società come dovrebbe in realtà essere.