VITERBO – Tutela dell’ambiente ed opportunità per il mondo economico. Il Comune di Viterbo sarà il primo in Italia ad avere un regolamento per disciplinare gli allevamenti intensivi (dovremo capire come e quanto potrà incidere). Quanto anticipato dalla sindaca di Viterbo Chiara Frontini durante la sua partecipazione al convegno di Greenpeace a Roma . “L’attenzione del Comune nei confronti delle questioni ambientali è molto elevata-ha detto la sindaca- ed è testimoniata da una serie di azioni che abbiamo intrapreso come la realizzazione del centro per il riuso dei rifiuti nella zona industriale ed il polo per la ricerca sui temi della sostenibilità ambientale e dell’economia ecologica in corso di realizzazione che sarà dedicato a Piero Angela.
Le tematiche legate all’ambiente costituiscono anche un elemento trainante nella nostra candidatura a Capitale europea della Cultura 2033. Per affrontare gli squilibri causati dagli allevamenti intensivi guardiamo con grande interesse alla proposta di legge presentata a firma di numerosi deputati di diversi schieramenti politici e sostenuta da varie associazioni ambientaliste, fra cui Greenpeace. Allo stato attuale, infatti, le amministrazioni locali hanno a disposizione solo limitati strumenti urbanistici per incidere su questo ambito e, proprio per superare questo limite normativo, come Comune di Viterbo abbiamo deciso di dotarci di un regolamento che consentirà di trovare un equilibrio tra la valorizzazione delle produzioni zootecniche locali e la tutela ambientale”.
La prima bozza di regolamento è in fase di stesura grazie al protocollo di intesa siglato con l’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali di Viterbo voluto dall’ex assessore e docente di Economia delle Risorse Naturali e dell’Ambiente Silvio Franco, che continuerà a coordinare i lavori nell’ambito dell’Accordo di Collaborazione sottoscritto con l’Università della Tuscia.
Numeri affatto preoccupanti calcolando che i bovini sono passati da 9.300 a 7.300 dal 2010 al 2021, hanno una densità praticamente nulla (1 capo ogni 4 ha). I suini sono presenti in numero irrisorio (circa 5.000 capi) e risultano più che dimezzati nello stesso periodo. Mentre a preoccupare la prima cittadina sarebbero 18 allevamenti di polli da carne e 30 di galline ovaiole, la dimensione media degli allevamenti è di circa 30.000 polli da carne e 18.000 galline ovaiole.