“L’ultima volta che abbiamo incassato un 4-0 interno dal Barcellona abbiamo vinto Liga e Champions..”. Così Ancelotti risponde da massimo guru del calcio internazionale alla sconfitta più pesante degli ultimi anni madridisti, un 4-0 che riecheggia, riecheggerà e continuerà a far rumore per giorni, forse settimane. Che rievoca quel poker con cui decollò l’era Xavi, un’era che andò poi però sotto le aspettative, in Costa Brava. Perché il Clasico è sempre il Clasico. Flick s’è preso la Catalogna, un tedesco forse meno spagnoleggiante, forse la voce giusta e autoritaria per aggiustare la mentalità di un club che continua a sfornare, tessere ed esprimere da sempre quel tipo di qualità unica e assoluta, estetica allo stato puro e massimo. Forse la figura giusta per definitivo salto di qualità: raccogliere, vincere. Dopo un primo tempo spumeggiante, pregno di occasioni e battaglia su colpo su colpo, nella ripresa si scioglie la squadra più forte, quella più tosta. Incredibili gli errori della difesa del Real Madrid, scoperta e disastrosa in movimenti, tra linea e marcature. Così non puoi certamente arginare un team con la qualità del Barca, che colpisce, freddezza Lewa con doppietta e ripartenze con cioccolatini dei suoi assi, Raphinha e soprattutto Yamal, più giovane marcatore della storia del Clasico. Altro tassello da assoluto predestinato, numeri da Messi all’età di Messi. Fredda Lewa alla Flick, brillano le ali alla Catalana. Un cocktail perfetto. Barcellona che sale in testa ancor più su, adesso siamo 30 a 24, +6 sul Real e già tentativi di fuga. Mediatici, eccome. E Mbappé e Vicinius stavolta masticano amaro, amarissimo.
Sport
27 Ottobre 2024
Estasi Barca, Real Mar Rosso: trionfo Flick e Clasico ancora 0-4, ma Re Carlo già rilancia..